Per il Tribunale di Napoli l'affido monogenitoriale è imposto se il genitore è totalmente inadempiente rispetto ai suoi obblighi

di Valeria Zeppilli - Sebbene l'ordinamento italiano, nel regolare i rapporti dei figli con mamma e papà, sia fortemente ispirato al principio della bigenitorialità, non sempre l'affidamento condiviso è la soluzione migliore.

Con la sentenza numero 594/2016, a tal proposito, il Tribunale di Napoli ha precisato che nel caso in cui uno dei genitori sia assente, disinteressato alla vita del figlio e talvolta addirittura irreperibile, è ben possibile optare per l'affido esclusivo in capo all'altro. Soprattutto se, come nel caso di specie, il minore è comunque un adolescente perfettamente in grado di decidere da solo, se e quando lo vorrà, di recuperare il rapporto con il padre assente.

Anzi: più che una possibilità, in simili casi per il Tribunale campano l'affido monogenitoriale è quasi un obbligo. Il totale inadempimento degli obblighi paterni da parte dell'uomo citato in giudizio, infatti, non può portare altra scelta che quella di concentrare le competenze genitoriali in capo alla madre.

Il giudice napoletano ha comunque ricordato che l'affido esclusivo non preclude che le decisioni di maggiore interesse per i figli siano adottate sia da mamma che da papà. Vuol dire, invece, che tale principio è derogabile giudizialmente, con remissione all'affidatario anche dell'esercizio esclusivo della responsabilità inerente le questioni fondamentali.

Il Tribunale di Napoli, così decidendo, si è posto sulla scia di un orientamento ormai consolidato in giurisprudenza: se un genitore è assente, non merita l'affido condiviso.

Altri giudici, in realtà, sono stati anche molto più duri. Per fermarci alle pronunce più recenti, ad esempio,con la sentenza numero 832/2016 il Tribunale di Cassino ha addirittura condannato un padre a risarcire alla figlia adolescente ben 52mila euro per ripagarla dell'assenza della sua figura sin dalla nascita (leggi: "Il padre assente paga i danni al figlio dalla nascita"), mentre con decreto del 10 dicembre 2015 il Tribunale di Milano ha disposto l'affido "superesclusivo" del figlio ad una madre lasciando in capo al padre "inadempiente" il solo potere-dovere di vigilanza (leggi: "Tribunale Milano: affido "superesclusivo" alla madre se il padre ostacola la crescita del figlio").

Il tutto a testimonianza di come la bigenitorialità vada sì incentivata e favorita, ma non sia una scelta da perseguire a tutti i costi.

Valeria Zeppilli

Foto: 123rf.com
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