Il conducente a cui la segnaletica dà ragione ha comunque l'obbligo di usare cautela per evitare sinistri provocati da imprudenza altrui

di Lucia Izzo - Il diritto di precedenza all'incrocio non esenta l'utente della strada dal rispetto dell'obbligo di usare la dovuta attenzione nell'attraversamento, anche in relazione a pericoli che possono derivare da eventuali comportamenti illeciti o imprudenti di altri utenti della strada che non rispettino il segnale di arresto o di precedenza. 


Lo ha disposto il Tribunale di Palermo, quinta sezione civile, in una sentenza recentemente pubblicata (n. 212 del 20 gennaio 2015). Il giudice rigetta integralmente l'appello avanzato da un uomo a seguito di un sinistro stradale per cui il Giudice di Pace aveva affermato la responsabilità concorrente dei due veicoli coinvolti nello scontro.


Nonostante il giudice avesse attribuito rilevanza prevalente (pari all'85%) alla condotta del veicolo non fermatosi al segnale di STOP, non era stata esclusa la rilevanza anche di quella del conducente che aveva impegnato l'incrocio disciplinato dal segnale ancorché segnalante il suo diritto di precedenza.


Una ricostruzione confermata dal Tribunale in sede di appello che ha precisato che il conducente a cui la segnaletica concede un determinato comportamento, non è esonerato dall'obbligo di diligenza nella condotta di guida poiché, nonostante la situazione di affidamento generata dalle indicazioni segnaletiche, deve usare la necessaria cautela riconducibile all'ordinaria prudenza e alle concrete condizioni esistenti nell'incrocio.


Nel caso di specie tale assunto è stato valorizzato dell'efficacia probatoria del modulo CID prodotto agli atti nel quale le parti hanno individuato i punti d'urto. Ciò significa che va fatto il possibile per evitare ogni sorta di incidente con una condotta prudente, prevenendo anche le condotte illecite di altri automobilisti, altrimenti si rischia di incorrere in un concorso di colpa con questi ultimi.


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