Per la Cassazione, non sussiste lo stato di necessità. Rilevante la presenza della moglie al momento del malore

di Marina Crisafi - Bussare alla vicina di casa per chiedere aiuto in preda ad una crisi diabetica, per chi si trova ai domiciliari è comunque evasione. A stabilirlo è la sesta sezione penale della Cassazione, con la sentenza n. 11876/2016, depositata oggi (qui sotto allegata), confermando la condanna nei confronti di un uomo a quattro mesi di reclusione per il reato di cui all'art. 385 c.p.

A nulla sono valse le doglianze della difesa dell'uomo che sosteneva la situazione di emergenza, in quanto costretto ad uscire di casa a seguito dell'improvviso malore provocato dalla sua condizione di diabetico che lo aveva spinto a correre dalla vicina per misurare il tasso glicemico.

Per la Cassazione, infatti, la tesi dello stato di necessità non regge.

E a rilevare è in particolar modo, ai fini della condanna è la presenza della moglie al momento del malore.

Tale circostanza, sostengono dal Palazzaccio, è decisiva per escludere l'esistenza di "una grave situazione di pericolo", visto che l'uomo poteva essere assistito dalla moglie e che comunque "avrebbe avuto il tempo di avvisare gli organi preposti al controllo".

Da qui il rigetto del ricorso oltre alla condanna alle spese.

Cassazione, sentenza n. 11876/2016

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