Dr. Luigi Vitale

Nel 2012 Joseph Stiglizt afferma, riguardo al "salvataggio" economico della Grecia, che l'ISDA (International Swaps and Derivatives Association), un'organizzazione di privati, condiziona fortemente le politiche economiche della BCE.

Strauss-Kahn, il governatore del Fondo Monetario Internazionale, suggerì nel 2011 al presidente greco Papandreus, di ristrutturare il debito pubblico di quel Paese, una operazione che consiste nel consolidare in una unica somma debito capitale, più interessi, meno sconti e abbuoni. La cifra così ottenuta va rateizzata nel tempo in base alla reale capacità di pagamento che il debitore può offrire.

Papandreus si rifiutò.

Motivo di sofferta decisione può in parte addebitarsi alla UE e alla BCE le quali avrebbero insistito per soluzioni di austerity non sempre condivisibili.

Certo, Papandreus avrebbe potuto insistere portando avanti l'idea del referendum popolare che avrebbe avuto l'indiscutibile merito di rendere consapevole e responsabile l'intera popolazione delle proprie scelte.

La Merkel però aveva paura che una formulazione errata del referendum, avrebbe spinto la popolazione a decidere per una fuoriuscita dall'Euro e temeva conseguenze catastrofiche per l'intera Europa.

Si è quindi scelto per ciò che si riteneva essere il minore mali?

E' difficile a dirsi. Personalmente credo di no. Proviamo a capire cosa può aver contribuito, almeno in parte, alla formazione del debito  in Grecia.  a quanto pare, secondo un'inchiesta del settimanale Die Zeit  di cui Libero Quotidiano ha dato notizia in un articolo del 10 gennaio scorso i rifornimenti di armamenti della Grecia "sarebbero tutti di provenienza tedesca.

Con un esercito di 130mila uomini, la Grecia spende per la Difesa più di sette miliardi di euro, pari al 3% del Pil: nella Nato soltanto gli Stati Uniti spendono di più".

Il quotidiano commenta così le spese della Difesa ellenica: "È una mangiatoia formidabile per l'industria militare della Germania che negli ultimi anni ne ha approfittato per piazzare negli arsenali greci 170 panzer Leopard dell'ultima generazione (valore 1,7 miliardi) e 223 cannoni semoventi corazzati del tipo M 109 dismessi dalla Bundeswehr". Ottimi affari farebbero anche i cantieri Howaldtswerke di Kiel sul mar Baltico, con la vendita alla flotta greca di quattro sommergibili per quasi 3 miliardi di euro."


Torna prepotente allora il problema delle responsabilità. Al di là delle difficoltà  legate all'ipotesi di indire un referendum. Come e su quale supremo diritto si possono far pesare sui cittadini debiti enormi  legati a spese che non hanno  alcun carattere di priorità e che con il passare  degli anni sono divenute insostenibili?


Non mi pare azzardato mettere in luce alcune similitudini fra la vicenda greca, quella italiana, quella spagnola e quella portoghese. 


Austerity, la parola d'ordine che con il nuovo millennio pesa in particolar modo su quei Paesi che rientrano in un particolarmente odioso acronimo : P I I G S.

Fa male essere considerati  come paesi di serie "B". Fa ancora più male se si pensa che il problema principale, causa anche del congelamento dell'economia, è da attribuirsi ad un formidabile debito pubblico che si autoalimenta con gli interessi passivi di anno in anno. Debito la cui crescita incontrollata va attribuita a un mondo politico  in parte incapace, in parte corrotto e avvezzo solo ad attuare scelte di interesse clientelare.

luigivitale02.wordpress.com



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