ELEZIONI POLITICHE 2013 - Comincio a scrivere il mio taccuino verso le h.15:30. Primo dato ufficiale: affluenza alle politiche in calo vertiginoso (giù di sei punti) tra i cinquantamilioni aventi diritto, dei quali 47 in Italia (i ragazzi del progetto Erasmus non li hanno fatto votare: chissà perché). Il che equivale a disaffezione al voto (tranne alle regionali, ove prevale la prossimità ai candidati), segno bruttissimo.
Degli instant poll non c'è da fidarsi perché il fenomeno Grillo, autentico trionfatore di queste consultazioni ("un risultato non clamoroso, di più" secondo il Vice-Direttore di Repubblica, l'ottimo Giannini), potrebbe scompaginare ogni previsione ed addirittura vincere le elezioni; quindi, la situazione impone un uso sistematico del condizionale; ad ogni modo, le prime voci diffuse parlano alla Camera dei Deputati di un rotondo successo per il Pd che, stando ad instant poll e proiezioni, si attesta nella forchetta tra 29,5% e 31-33% con Sel in bilico sul 4%; PdL nella forbice 21,5-21/23 con Lega Nord ampiamente sopra il quorum del 4%; Mario Monti e blocco centrista in disfatta: per Scelta Civica si parla di una forchetta 7-8% con Udc e Fli di Casini e Fini in dissoluzione (2% il primo, 0,5% il secondo).
MoVimento 5 Stelle tra 19 e 21% (stavolta il Presidente Napolitano il boom lo sentirà anche perché alle h. 16 in un dato dell'Istituto Piepoli è balzato al 25,1% e sarebbe il primo partito al Senato, ove peraltro non votano gli infraventicinquenni, bacino elettorale di M5S), male andante sul malissimo Antonio Ingroia attestato con la neonata Rivoluzione Civile sul 3%, mentre la formazione di Oscar Giannino sconta le patacche su titoli accademici e master che il suo leader non possiede ma ha sbandierato in ogni dove (perfino lo Zecchino d'Oro da bambino era falso: "ma siamo poi sicuri che si chiami Oscar Giannino" si domandava oggi Marco Travaglio) e, quindi, Fare per Fermare il Declino è all'1-1,5%: una disfatta.
Un punticino percentuale a La Destra e Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni e Guido Crosetto (a proposito: ho scoperto che il gigante Crosetto ha un mese più di me, ma lui lo ha sfruttato molto meglio di me per svilupparsi) che si sono dovuti scusare immediatamente per l'incredibile spot omofobo (da espulsione dalla competizione elettorale) sfornato dal suo partito in Veneto.
Ora Bersani avrebbe una chance favolosa: tutto o moltissimo dipenderà da quel che accadrà al Senato (Lazio in tasca, vantaggio in Campania e Sicilia) ove senza una solida maggioranza (occorre giungere a quota 158 per governare relativamente tranquilli - Romano Prodi ...bertinottizzato docet - o si cresce (con qualche accordo post-elettorale) o si crepa: si tornerebbe a votare in primavera. Alle Regionali bilico tra Umberto Ambrosoli e Bobo Maroni in Lombardia (abbiamo spiegato nella prima parte, pubblicata su Studio Cataldi il 12 febbraio 2013, che, in esito al censimento 2011, assegna ora ben 49 senatori); nel Lazio dovrebbe vincere bene Nicola Zingaretti, il fratello del Commissario Montalbano, figlio letterario di Andrea Camilleri: Francesco Storace è assai distanziato. In Molise, la più piccola regione italiana a statuto ordinario, prevale Paolo Di Laura Frattura del centro-sinistra con un divario abissale.
Primi commenti a urne calde: la coalizione di centro-sinistra potrebbe essere autosufficiente, senza Monti che, altrimenti, sposterebbe l'asse della coalizione a destra (con problemoni sul fronte Sel-Nichi Vendola); il loden, infatti, sprofonda ben al di sotto del 10%: la sua coalizione addirittura non parteciperebbe con i partitini Udc-Fli ai recuperi dei migliori perdenti; la carriera politica del premier in carica finirebbe qui con possibili incarichi di prestigio, ma extrapartitici; il Grigiocrate non ha fatto presa sull'elettorato impostando la scialba campagna elettorale (che ha pure snaturato il personaggio loden-professorale che aveva veicolato) sull'abolizione delle riforme del ...Governo Monti. Candidarsi è stato un errore clamoroso!
La chiusa di questo taccuino in presa diretta, in attesa dei voti reali, non c'entra niente con il voto: un enorme augurio di pronto ristabilimento al Capo della Polizia, Manganelli, colpito ieri sera da emorragia cerebrale.
Vedi anche: Speciale elezioni 2013
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