POSTA e RISPOSTA n.243 ospita il pensiero di dom.cor@libero.it che alle h.14:34 del 17 feb '12 così si esprime quale chiosa sul mio pezzo pubblicato da Studio Cataldi quello stesso giorno, dal titolo "i termini per il giudice non sono perentori, ma canzonatori": "A fronte del marasma normativo degli ultimi anni, in cui tutte le riforme del processo civile si sono concentrate su interventi poi rivelatisi inefficaci (dall'abolizione delle Preture, alle sezioni stralcio, dal processo societario), io ho spesso fatto notare ai colleghi che forse sarebbe stato sufficiente scrivere da qualche parte nel codice di rito una norma piccola, piccola: "i termini sono perentori anche per i magistrati". VOGLIAMO PARLARNE? Formulo un sentito ringraziamento all'avv. Storani i suoi scritti sono fonte di stimolo critico". - Non so se io merito il Tuo ringraziamento. Tu senz'altro il mio! Certo, non è bello vedere le regole trasgredite proprio da chi dovrebbe farle rispettare. Ricordo che nell'occasione della puntata n.238 ho preso spunto da una lettera di Rosaria MIRRIONE, fedele lettrice di Studio Cataldi.
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