Noooooo, non è possibile, ancora lui, XYZ2010?! POSTA e RISPOSTA n°74 chiede l'applicazione del Trattato di Ginevra. Seppur a malincuore diamogli ancora la parola dopo il dispaccio pubblicato il 6 giu '11: "siccome siete alla frutta con il vostro lavoro, perchè siete tantissimi e non in grado, ormai, di gestirvi, volete le competenze degli altri, che, è appena il caso di dirlo, non vi spettano! Io dico solo: ognuno faccia il suo mestiere: gli avvocati il loro, i notai il loro. Quanto alla mia critica alla professione forense vorrei aggiungere: la mia è una riflessione che dovrebbe incoraggiare gli avvocati all'autocritica. Il lavoro che svolgono è importante ed è per questo che deve essere qualificato, non meno di quello di un notaio, e questo può avvenire solo riducendone il numero o selezionando seriamente all'esame. Ma basta con la logica della demonizzazione dell'avversario (che poi avversario non è, perchè non mi pare che i notai provino odio per gli avvocati anche se direi che è vero il contrario) e, soprattutto basta con le sciocchezze, tipo: il notaio lo può fare un valido laureato in giurisprudenza, perchè ciò dimostra una totale ignoranza dell'ufficio notarile (argomento in più per negare agli avvocati le competenze notarili!!!)...." - Mi astengo deliberatamente dal replicarTi. Non ci sono parole.
Apro la risposta con le soavi espressioni del Notaio salernitano Dott. FASANO: "Concludo facendoTi i miei sinceri complimenti per la correttezza con la quale viene gestito questo blog. Con cordialità. Notaio Matteo Fasano - Salerno" - Continua a seguire Studio Cataldi, caro XYZ2010, ma per favore una buona volta qualificaTi. Grazie tante per la 'frutta' di cui ci hai gratificati quali avvocati, con la speranza che dopo ci sia anche il dessert, un tiramisù, e non solo l'amaro. Nessuno, poi, ha mai né scritto né pensato che gli avvocati debbano fare i notai e l'odio tra le categorie Te lo sei inventato di sana pianta: Te lo sei sognato di notte ed hai dimenticato di pizzicarTi. L'affermazione più audace che sia uscita su Studio Cataldi è consistita nella seguente teoria: un Ufficio del Notariato a tassa fissa, a mio modesto parere, non starebbe poi così male nel nostro Paese.
Penso ovviamente al disagio sociale, ai nostri giovani bravissimi, laureati e però sottoccupati e PRECARI anche nella Pubblica Amministrazione. Gente che al Convegno Nazionale dell'Innovazione, svoltosi a Roma il 14 giu '11, ha chiesto di rivolgere una domanda al Ministro. Il nostro Portale ha già dato la notizia su fonte Adnkronos. "Siete la PARTE PEGGIORE dell'Italia, con voi non parlo", la sua reazione. Il Ministro per la P.A. e l'Innovazione Renato Brunetta se n'è poi andato con l'auto blù evitando ogni confronto. Tanto basterebbe, in uno qualunque dei restanti Paesi dell'UE a 27 (tra poco a 28: nel 2013 entrerà la Croazia che contiene la nostra cara Dalmazia), per la richiesta di dimissioni immediate. Ecco, a costoro in special modo, a mio sommesso avviso la PARTE MIGLIORE dell'Italia futuribile, è rivolto il mio pensiero, soggiungo affettuoso! Non mollate, ragazzi, non accettate mai compromessi o scorciatoie. Recuperiamo l'etica.
Il Ministro Brunetta si dimentica del grande DELEUZE che sostiene che ogni Persona è un "piccolo pacchetto di potere". Ah, caro (o cara?) il mio (o la mia?) XYZ2010, non sarai mica la dolce ma falsa lesbica siriana smascherata sul web? era un energumeno da tutt'altra area del mondo. Mi riferisco al caso di AMINA ARRAF, la blogger perseguitata perché ribelle e perché omosex a Damasco che era invece un barbuto attivista politico americano, residente in Scozia. Altri non era che Tom MacMaster, che si è comportato da baro di terz'ordine. Caso molto antipatico se guardato dall'ottica di chi rischia per davvero la cotenna a seguito di persecuzioni ed oppressioni, ahimè reali e non frutto di abile e protratta finzione. Ma in fondo ricordate i figuranti del programma condotto da Rita DALLA CHIESA, subito in poche ore smascherati dal tam tam del web, che svillaneggiarono i poveri terremotati VERISSIMI de L'Aquila? Finzione e realtà da sempre si intersecano e sta a noi decodificare. E la Rete è anche un ottimo cane da tartufi, oltre che baluardo della Democrazia rappresentativa, come si è visto in occasione dei quattro referendum su acqua, aria (nucleare) e giustizia (privilegi castali a premier e ministri). In quel caso la tv, salvo lodevoli eccezioni (La7 con un Enrico MENTANA in forma smagliante da Oscar della televisione di approfondimento e Tg3 e Rai3 sempre eccellenti nel giornalismo d'inchiesta, Rai1 e Mediaset non pervenute: mentre tutti sciorinavano le news sul quorum da record, Mediaset non solo non stava sulla notizia, ma addirittura non aveva un tg collegato: eppur l'etere è un bene pubblico e prezioso), fa controinformazione, indica INCREDIBILMENTE in due occasioni, durante i tg, date sbagliate delle giornate di voto e nel corso delle previsioni del tempo invita ad andare al mare se non erro nel giorno del silenzio pre-voto. Allora è il web che grazie a Dio supplisce al gap informativo. La democrazia è qui! Torniamo al tema del Notariato con la replica di ALBERTO (AERMES): "Signori, con il rispetto di tutti vorrei solo dire non vi pare che sia giunto il tempo di rendere libere le professioni dei Notai, le attività dei tabaccai e delle farmacie e di ridurre i costi della politica??? io ci spero, alberto" - Sull'ultima che hai detto, Alberto caro, non penso che ci siano opinioni dissenzienti tranne quelle dei politici, ahimè: tutti! Lascio ora la parola all'Avv. RICKYSEN: "Apprezzo la franchezza del mio ex collega avvocato, notaio Fasano e condivido anche parte del suo pensiero circa lo 'spiaggiamento' di molti colleghi avvocati; tuttavia non ritengo che la selezione notarile sia così dura rispetto al merito e soprattutto ...trasparente rispetto alle scelte di casta, legate più alla 'conservazione della specie familiare' che all'apertura verso la concorrenza. Senza dimenticare che molti studi di notai/dinosauri ormai sono organizzati come catene di montaggio intenti a sfornare atti in serie in quantità industriale (spesso redatti dal cd. ragazzo di bottega) piuttosto che punto di riferimento e di garanzia per il cittadino. In tale ottica, dov'è il rigoroso controllo successivo, orgoglio dell'ex collega, ora notaio Fasano. La verità è che i notai godono di recinti e steccati che gli consentono di evitare il conflitto e la concorrenza (oltrechè lo spiaggiamento) mentre gli avvocati sono costretti ad esibirsi ogni giorno nel grande circo della professione misurandosi con clienti, colleghi, controparti, giudici, carenze di strutture giudiziari e, soprattutto, cervellotiche scelte di politica giudiziaria; il tutto senza corda e senza rete" - Grazie mille, caro Rickysen; fatti risentire.
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