Pubblicata la nuova ordinanza ministeriale che semplifica le procedure di allerta in seguito all'uso di esche e bocconi avvelenati

di Marina Crisafi - Il fenomeno dell'avvelenamento degli animali domestici e selvatici sembra non avere tregua. La necessità e l'urgenza dettate dalla persistenza dei numerosi episodi a loro danno ha spinto il ministero ad emanare la nuova ordinanza ministeriale recante le "Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati".

Il provvedimento, pubblicato sulla gazzetta ufficiale del 16 luglio scorso (qui sotto allegato), ed entrato in vigore lo stesso giorno, riproduce in parte i contenuti della precedente ordinanza del 2012, aggiornati alla normativa comunitaria in materia.

Oltre a ribadire il fermo divieto sancito all'art. 1 "di utilizzare in modo improprio, preparare, miscelare e abbandonare esche e bocconi avvelenati o contenenti sostanze nocive o tossiche, compresi vetri, plastiche e metalli o materiale esplodente, che possono causare intossicazioni o lesioni o la morte del soggetto che li ingerisce", nonché di detenere, usare e abbandonare "qualsiasi alimento preparato in maniera tale da poter causare intossicazioni o lesioni o la morte del soggetto che lo ingerisce", l'ordinanza prevede una nuova rubricazione degli articoli e semplifica le procedure di allerta.

Le modifiche sostanziali rispetto alle regole precedenti riguardano, si legge nella nota del ministero, "l'ottimizzazione del procedimento di segnalazione per l'attivazione delle procedure di allerta da parte delle autorità competenti e le attività degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali quali accertatori del presunto avvelenamento".

Altre novità sono legate all'allineamento con il Regolamento CE n. 528/2013, entrato in vigore nel settembre 2013, relativo alla messa a disposizione sul mercato e all'uso di biocidi.

Infine, sono stati, specificati nel dettaglio i compiti dei soggetti coinvolti a vario titolo, fornendo la modulistica necessaria per le procedure operative armonizzate su tutto il territorio.

L'adozione dell'ordinanza precedente, conclude la nota del ministero, aveva consentito un maggiore controllo sul fenomeno, portando ad una sua consistente riduzione. Tuttavia, il ripetersi dei casi di avvelenamento e morte degli animali domestici, proprio a causa delle esche e dei bocconi avvelenati abbandonati, rappresentanti un rischio anche per le persone e l'ambiente, ha portato "il ministero a confermare e rivedere in parte le misure di salvaguardia e prevenzione che avranno efficacia 12 mesi dalla data di pubblicazione".

L'ordinanza del Ministero della Salute del 13 giugno 2016

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