Partite IVA

Una delle norme più attese e discusse, invece, riguarda le partite Iva. Viene prevista, infatti, la revoca della partita Iva nel caso in cui non venga svolta attività di impresa, nel caso in cui non venga avanzata la dichiarazione delle ultime tre annualità o nel caso in cui non si svolgano professioni o arti. La revoca viene notificata direttamente al contribuente, che tuttavia può impugnare il provvedimento presso le Commissioni tributarie. Viene deciso, inoltre, che l’Agenzia delle entrate deve spedire, in maniera automatica, una comunicazione a tutti quei titolari di partita Iva che non hanno presentato la dichiarazione – obbligatoria – di cessata attività, con conseguente invito a pagare la sanzione diminuita a un terzo. Il contribuente, in particolare, ha la possibilità, a sua volta, di comunicare ulteriori elementi rispetto a quelli che possono essere desunti dai dati a disposizione dell’anagrafe tributaria, così che l’Agenzia delle entrate blocchi la cessazione d’ufficio della partita Iva. L’Agenzia, inoltre, per tutti coloro che non presentano motivazioni ritenute valide, procede alla cessazione della partita Iva d’ufficio, riscrivendo le somme dovute a ruolo se il versamento non viene effettuato in maniera spontanea.