Il Ministro per le Politiche Europee Andrea Ronchi ha annunciato con estrema soddisfazione che, durante la riunione dello scorso 21 ottobre, il Parlamento Europeo ha approvato la proposta di regolamento che impone l'etichettatura delle merci di provenienza da Paesi terzi, ossia non aderenti all'U.E.. Come ha evidenziato anche la Commissione per il commercio internazionale del Parlamento europeo, sarà finalmente consacrato il diritto del consumatore (a patto che viva in uno degli Stati membri) di conoscere l'esatta localizzazione geografica della ditta che ha prodotto un dato bene, in modo da compiere, al momento dell'acquisto, una scelta pienamente consapevole.
L'Italia è stato sicuramente uno dei Paesi che, con maggior tenacia, ha sostenuto la condivisione delle motivazioni che stanno alla base della proposta sul "made in". L'Onorevole Ronchi, infatti, ha sottolineato l'importanza di tutelare il mercato interno dell'Unione dall'invasione di merci prodotte da Stati terzi, nei quali le tecniche di lavorazione, le tradizioni nelle rifiniture e, non da ultimo, le condizioni dei lavoratori (sotto tutti i profili, da quello igienico-sanitario a quello socio-economico) sono ben diverse da quelle che caratterizzano le imprese dei Paesi U.E.. Mettendo in mano al consumatore gli idonei strumenti per individuare l'origine di ogni bene, si ostacolerà anche il triste fenomeno della delocalizzazione delle aziende, che sottrae al "Sistema Europa" preziose risorse umane, strumentali e finanziarie. Ora non resta che attendere la pronuncia del Consiglio Europeo, che, tuttavia, assai difficilmente potrà sconfessare il consenso manifestato da una schiacciante maggioranza parlamentare.

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