La guardasigilli, dopo la pronuncia della Corte costituzionale, sollecita le Camere ad agire con tempestività sul terreno delle riforme della giustizia

Le linee programmatiche della Cartabia

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A distanza di pochi giorni dalla pronuncia n. 41/2021 della Corte costituzionale che ha chiarito l'incostituzionalità delle norme che hanno previsto, come magistrati onorari, i giudici ausiliari presso le Corti d'appello sul tema è intervenuta la ministra della Giustizia Marta Cartabia, presentando le sue linee programmatiche in commissione giustizia del Senato. La guardasigilli prevede una riforma di sistema della magistratura onoraria e il riconoscimento di tutele lavorative per i giudici onorari in servizio. La stessa Cartabia era stata chiamata in causa dalla presidente del Coordinamento Magistratura Giustizia di Pace Olga Rossella Barone e dalla presidente Magip Mariagiuseppina Spanò (vedi Magistratura onoraria: in attesa che sia fatta chiarezza).

Cartabia: «Subito tutele professionali, retributive e pensionistiche»

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Ricordiamo che, secondo la sentenza della Corte costituzionale (vedi anche Giudici onorari in appello incostituzionali

) i magistrati onorari nei giudizi di secondo grado sono incostituzionali, ma costretti lo stesso a lavorare fino al 31 ottobre 2025 per smaltire l'arretrato. Quindi da un lato la Consulta è stata chiara nel definire un limite entro il quale la magistratura onoraria può operare. Secondo Cartabia questo imporrebbe «una revisione complessiva del ruolo della magistratura ordinaria nell'ordinamento che dovrà in prospettiva essere circoscritto solo determinati tipi di funzioni secondo le indicazioni rigorosamente tracciate dalla corte». Senza però dimenticare «le sentenze interne è della stessa Corte di giustizia europea». Guardando da questo angolo visuale «non è più procrastinabile il problema delle tutele professionali, retributive e pensionistiche» per i magistrati onorari.

Cartabia: «Celere anche il Parlamento»

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La guardasigilli assicura che sul tema sono già al lavoro al ministero 2 gruppi di esperti che, in queste «poche settimane - dovranno - completare le nostre proposte ma abbiamo bisogno di altrettanta sollecitudine da parte del Parlamento». Da qui un appello alle camere per agire con tempestività sul terreno delle riforme della giustizia.


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