La legittimità degli autovelox continua a essere un aspetto sul quale gli automobilisti non possono fare affidamento, nonostante le molteplici denunce

Autovelox per sistemare i bilanci

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Ancora oggi le nostre strade sono costellate di autovelox che, per le più svariate ragioni, non sono legittimi.

Quasi quotidianamente fatti di cronaca o inchieste condotte da "comuni cittadini" ci raccontano di situazioni in cui i rilevatori elettronici della velocità rappresentano più uno strumento per fare cassa che un mezzo con il quale garantire la sicurezza delle strade.

Autovelox illegittimi in diverse Province

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Delle recenti inchieste, ad esempio, hanno evidenziato l'irregolarità di alcuni decreti prefettizi di individuazione dei tratti di strada su cui è consentita l'installazione di postazioni fisse per la rilevazione della velocità, relativi alle Province di Ascoli Piceno, Ancona, Macerata, Taranto, Verona, Brescia, Lecce e Reggio Emilia: nessun documento emesso dai vari Prefetti ottemperava a quanto previsto dai criteri della circolare Minniti del 2017.

In alcuni casi, a fronte di queste inchieste e delle relative segnalazioni, si è provveduto alla dismissione di alcuni apparecchi. Ad esempio, nella Provincia di Ascoli Piceno nel mese di giugno 2019 sono stati dismessi cinque autovelox per tale ragione, a testimonianza di come l'interesse sulla questione debba rimanere alto.

I presupposti per installare gli autovelox

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Vediamo allora quali sono i presupposti per installare gli autovelox secondo la circolare Minniti.

Innanzitutto è indispensabile che:

  • sul tratto stradale si riscontri un elevato livello di incidentalità;
  • vi sia una documentata impossibilità o difficoltà a procedere alla contestazione immediata in ragione delle condizioni strutturali, plano-altimetriche e di traffico della strada.

Cosa va evidenziato nella richiesta di installazione

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Nella richiesta di installazione, la polizia stradale deve invece evidenziare i seguenti elementi:

  • gravità del fenomeno infortunistico registrato nel tratto interessato o nelle immediate vicinanze negli ultimi cinque anni;
  • caratteristiche del traffico, con riguardo sia alla sua composizione che ai volumi che interessano di norma l'arteria stradale;
  • difficoltà alla contestazione immediata;
  • localizzazione esatta del tratto interessato e descrizione accurata della sede stradale, supportata da un'idonea documentazione fotografica e, eventualmente, da disegni, piante o planimetrie;
  • dati statistici circa la situazione infortunistica, tenendo conto dei sinistri che si sono verificati nel tratto di strada interessato o nelle immediate vicinanze dello stesso negli ultimi cinque anni, con precisazione delle presumibili cause degli stessi e dei danni alle cose o alle persone che ne sono derivati;
  • analisi del traffico relativo a una giornata lavorativa rappresentativa;
  • relazione conclusiva che illustra le attività di polizia svolte sulla strada e le difficoltà ivi riscontrate nell'utilizzare gli ordinari modelli operativi di controllo.


Si ringrazia il Geom. Antonio Speca per la cortese segnalazione


Foto: 123rf.com
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