Dal 1° gennaio anche le imprese con fatturato inferiore ai 400 mila euro saranno tenute alla trasmissione telematica dei corrispettivi all'Agenzia delle entrate. In allegato la guida del fisco

di Gabriella Lax - Per lo scontrino elettronico è iniziato il conto alla rovescia. Mancano pochi giorni al primo gennaio, data dell'entrata in vigore dell'obbligo di trasmissione online dei corrispettivi. Per l'occasione l'Agenzia delle Entrate ha redatto una guida ad hoc (sotto allegata).

Obbligo dello scontrino elettronico per tutti

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L'obbligo dello scontrino dal prossimo primo gennaio sarà dunque esteso a tutti gli operatori. Cosa significa? La prima parte della norma era entrata in vigore da luglio, adesso anche le imprese con fatturato inferiore ai 400 mila euro saranno tenute alla trasmissione telematica dei corrispettivi all'Agenzia delle entrate. In sintesi, al cliente tramite una procedura telematica, verrà rilasciato un documento commerciale, ossia uno scontrino che non ha valenza fiscale.

Scontrino elettronico: quale soluzione scegliere?

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Dubbi e perplessità potrebbero insorgere circa la soluzione da adottare per lo scontrino elettronico. Le possibilità variano a seconda delle necessità. Ci sono tre soluzioni previste per gli operatori: in relazione alla certificazione dei corrispettivi, è possibile installare un registratore telematico (RT), un server RT, o utilizzare il web service delle Entrate. Ovviamente la soluzione più semplice è dei registratori telematici che soddisfano la necessità di immediata memorizzazione delle operazioni effettuate, e trasmettono i dati in automatico al Fisco. Tuttavia si può utilizzare la procedura web in modalità "mista", nello specifico nel caso in cui vi siano attività occasionali, rispetto ad un'attività svolta solitamente in un esercizio fisico stabile.

Le sanzioni in caso di inadempimento

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Cosa accade in caso di mancata memorizzazione e trasmissione dei corrispettivi, o nel caso di trasmissione o memorizzazione di dati incompleti o non veritieri? È prevista la sanzione pari al 100% dell'imposta relativa all'importo non correttamente documentato con un minimo di 500 euro. A cui si aggiunge la sanzione accessoria della sospensione della licenza o dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività, ovvero dell'esercizio dell'attività stessa, nei casi più gravi di recidiva (quando nel corso di un quinquennio vengono contestate quattro distinte violazioni, compiute in giorni diversi).

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Foto: 123rf.com
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