di Gabriella Lax - Meno macchinette, meno punti vendita, più sicurezza per i giocatori. Questi i punti fondamentali del giro di vite che lo Stato ha intenzione di dare al settore del gioco d'azzardo. Dopo tre anni di discussioni, tra Stato e regioni per stabilire l'obiettivo futuro si è arrivati all'accordo: dimezzare le sale gioco nell'arco di un triennio, passando dalle attuali 98mila a circa 50mila. E i tagli inizieranno con la rottamazione delle slot machine che entro aprile del prossimo anno dovranno essere tolte da bar, tabacchi, edicole, alberghi, ristoranti e stabilimenti balneari.
L'accordo per il riordino dei giochi
Fondamentale per sbloccare l'accordo con l'esecutivo l'emendamento della provincia autonoma di Bolzano, in materia di contrasto al gioco patologico. L'intesa, raggiunta dal sottosegretario al Mef, Pierpaolo Baretta, e dai rappresentanti delle regioni, prevede che le macchinette dovranno passare dalle attuali 400mila a circa 265mila, con un taglio di circa 135mila unità. Diminuzione che avverrà in due step: il 15% entro la fine di quest'anno, mentre il restante 19% entro il 30 aprile 2018. Ma la stretta sul gioco d'azzardo punta a un dimezzamento in tre anni degli attuali 98mila punti di gioco da bar e tabaccherie, alberghi, edicole, ristoranti, stabilimenti balneari.
Slot machine, restano le leggi regionali fondamentali
In vigore resterà quanto previsto dalle leggi regionali dunque: le distanze dai punti sensibili (dai 300 ai 500 metri), in primis, e gli orari che riguardano la vendita dei giochi ossia limitati fino a un massimo di sei ore al giorno. I punti dell'accordo riprendono quelli elencati nell'incontro precedente alla pausa estiva, ossia un taglio percentuale del 35%. L'accordo dovrà in seguito essere recepito da un decreto del ministro dell'Economia.