Basta con i gestacci allo stadio. L'atteggiamento un po' troppo disinvolto cui spesso fanno ricorso i tifosi durante le partite di calcio, d'ora in avanti, potrebbero costare una multa per 'atti contrari alla pubblica decenza'. L'avvertimento si evince da una sentenza della Corte di Cassazione. Nel caso specifico va detto che il tifoso, Luca D. R., trentenne abruzzese condannato dal giudice di Lanciano a 68 euro di ammenda, e' stato salvato dalla prescrizione, ma la Suprema Corte ha dovuto 'dare atto che e' carente la prova favorevole all'imputato
tale da giustificare la priorita' del proscioglimento'. Se non fosse maturata la prescrizione, il tifoso sarebbe stato condannato. I fatti si sono svolti nel maggio 2005 durante la partita Lanciano-Rondinella. 'Il mio cliente si e' lasciato andare ad un gestaccio, portando una mano ai genitali, solo perche' provocato dal gesto di un giocatore della Rondinella - spiega il legale Silvio Rustignoli - che, segnato il gol, era andato nella curva dei tifosi del Lanciano, alzando il dito medio all'indirizzo degli avversari'. Giudicato con rito abbreviato dal Giudice monocratico di Lanciano, il tifoso, nel dicembre 2002, era stato condannato a 68 euro di ammenda. Il giudice aveva evidenziato come 'la condotta tenuta dall'imputato non poteva essere considerata come usuale all'interno di uno stadio da calcio, ma si poneva in violazione delle regole etico-sociali ed era suscettibile di provocare da parte della collettivita' disprezzo e disapprovazione'.

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