Orlando e i rappresentanti italiani di Fb hanno presentato la guida "Pensa prima di condividere" per l'uso consapevole dei social

di Marina Crisafi - Prima di condividere … pensa! Perché se "nella maggior parte dei casi, condividere è positivo, tuttavia, se non lo facciamo in modo adeguato, corriamo il rischio di ferire noi stessi e/o le altre persone". È questo l'incipit della guida "Pensa prima di condividere" presentata giovedì al museo criminologico di Roma, dal ministro della giustizia Andrea Orlando e i rappresentanti di Facebook Italia, al fine di diffondere un uso consapevole dei social e la sicurezza online.

Una guida interattiva, ricca di "clicca qui" e con un linguaggio giovanile per arrivare a invogliare proprio i giovani a leggerla e assimilarne i contenuti e far sì che storie come quella di Michele e Federica (inserite nella guida) o, peggio, come quella di Tiziana Cantone (la ragazza suicida dopo la diffusione a suo insaputa di video hard che la ritraevano) non si ripetano più.

Ecco i punti salienti della guida istituzionale (qui sotto allegata), suddivisa in tre macroaree oltre ad una parte dedicata all'uso dello "strumento di segnalazione sociale" per ricevere consigli e assistenza:

I tuoi contenuti

Fulcro del documento è la sicurezza informatica che invita anzitutto a fare attenzione quando si pubblicano video, foto o numeri di telefono, perché si tratta di informazioni "che potrebbero diventare facilmente accessibili a tutti e quindi anche alle persone con cui non desideravi condividerle".

Il passo successivo è quello di elargire una serie di consigli specifici: dall'evitare di condividere le password, all'uso della prudenza nelle immagini, con link e approfondimenti sulla privacy.

I contenuti degli altri

La seconda parte della guida è dedicata ai contenuti pubblicati dagli altri e l'invito è quello di ponderare se condividerli o meno. "Nella maggior parte dei casi, quando gli amici ti inviano qualcosa, sono d'accordo se condividi quel contenuto con altre persone. Se però non ne sei sicuro, pensaci due volte prima di farlo. Per essere ancora più sicuro, chiedi alla persona se le dispiace se condividi ciò che ti ha inviato" è scritto infatti nella guida.

Lo stesso vale se si condividono foto o video in cui sono presenti terzi soggetti: occorre chiedere il permesso prima di taggarli, ripubblicando o diffondendo i loro contenuti.

Infine, l'attenzione è puntata sui contenuti sessualmente espliciti, con il fermo suggerimento di riflettere prima di pubblicare e link ad approfondimenti sul tema.

Come rimediare ad una scelta sbagliata

La terza e ultima parte della guida è dedicata ad invitare i giovani a non disperare ma a cercare di rimediare nell'ipotesi di scelte sbagliate.

Le soluzioni spaziano dall'eliminazione dei propri dati personali (nome e cognome) dai post (foto, ecc.) in cui si è taggati, attraverso le impostazioni sulla privacy di Facebook

, al suggerimento di parlare direttamente con la persona che ha condiviso il contenuto (chiedendole di eliminarlo senza vendicarsi condividendo altri contenuti privati) alla richiesta di aiuto ad adulti fidati (genitori, docenti o consulenti scolastici), sino al rivolgersi, nei casi più gravi (come ad esempio foto o video hard) alla polizia, sporgendo denuncia, e chiedendo contestualmente al sito o al servizio in cui sono stati condivisi i contenuti diffamatori di eliminarli.

La guida del Ministero sull'uso di Facebook
Vedi anche:
Facebook: ecco gli aspetti legali che ognuno dovrebbe conoscere

Foto: 123rf.com
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