Lex & the City - pensieri leggeri politicamente (s)corretti - episodio 25

Per giorni è girata in rete la notizia che la bella modella Bianca Balti avesse percepito ben mezzo, dico mezzo, milione di euro per la sua presenza alla serata finale di Sanremo.

La sua spocchiosissima frase, in risposta alla domanda (fatta durante un programma radiofonico, ndr) se non credesse di essere stata leggermente strapagata: "mi viene da ridere perché io ne ho chiesti molti di più, avevo chiesto 800 mila", è diventata un tormento. E poi chi ci crede che venga da ridere di fronte a queste cifre?

Comunque smettete pure di indignarvi per il cachet della top amata da Dolce&Gabbana perché pare sia una bufala. Lo scherzo è frutto della genialità incrociata di teste quali quelle Francesco Facchinetti (no dico, ve lo ricordate nella versione piratesca?) e del suo compare di radio Pippo Pelo. I due hanno volutamente creato clamore e indignazione.

Indignazione che ha spinto anche Renato Brunetta a chiedere la pubblicazione online di tutti i compensi dei presentatori e ospiti sanremesi. Richiesta che naturalmente è stata dribblata da Anna Maria Tarantola (Presidente Rai) e Luigi Gubitosi (Direttore Generale), a cui era stata rivolta dall'ex ministro. Fors'anche stato inacidito dalla sua esclusione tra i vip in platea, il mini-(ex)ministro non aveva tutti i torti nel chiedere le pezze giustificative di cotanto baraccone.

Infatti, modelle a parte (sì, perché oltre alla Balti ricordiamoci che tra gli ospiti c'è stata anche la ex di Di Caprio, Bar Rafaeli), rammentiamoci che per quattro giorni di kermesse canora la nostra Tv di Stato ha speso un bel po' di soldi. Tanto il conto lo paghiamo noi. Si narra che Fazio e Littizzetto ci siano costati quasi un milione di euro. Anche se fosse qualcosa di meno (ma per ora smentite dai due non ne sono arrivate), si tratterebbe comunque di una cifra a cinque zeri. Di quelle che scarseggiano di questi tempi.

Il Festival (da pronunciare rigorosamente festivàl alla Baudo, che all'ultima presentazione ne prese ben 800mila. Ma erano altri tempi.) è costato in tutto 18 milioni di euro, di cui 7 versati al comune di San Remo. E la Rai ci tiene a sottolineare che ha risparmiato ben 500mila euro rispetto alla scorsa edizione (!). Che sia proprio il compenso della Balti, devoluto a sua insaputa in beneficenza a noi poveri utenti-canone-paganti, ad aver risollevato le sorti delle casse statali?

Però la Rai ci tiene a precisare che con gli introiti degli sponsor i conti sono andati in pareggio. Bene. Allora perché sorbirsi la tortura canora se poi non ci sono guadagni? La Spending Review in Rai forse avrebbe dovuto essere più dura. Un machete, altro che, ci sarebbe voluto.

In compenso che meraviglia sentirsi rammentare quotidianamente che abbiamo tempo fino al 28 febbraio per pagare il Canone Rai. E con un modesto, modestissimo, sovrapprezzo.

E magari fosse anche questo uno scherzo. E invece no, ci tocca continuare a pagare questa iniqua gabella per aver il piacere di non guardare programmi inguardabili. Sanremo compreso (lo ammetto io non ce la faccio proprio ad andare oltre un paio di canzoni).

Ma vi pare democrazia la nostra?

Vedi anche:
Canone rai: raccolta articoli
Barbara LG Sordi
Email barbaralgsordi@gmail.it

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