Quando parliamo di trasporti, è sicuramente molto importante ricordare che in molte situazioni è presente un'area specificamente adibita alla ricezione, alla movimentazione e alla successiva spedizione delle merci, che viene comunemente definita come retroporto. Ma qual è il suo funzionamento e, soprattutto, dove è più facile trovarla? Qui di seguito cercheremo di capire insieme quali sono le caratteristiche fondamentali che riguardano in genere il retroporto, soprattutto dal punto di vista pragmatico. Il dry port, porto interno o retroporto, viene definito generalmente come un terminal che mette in collegamento una struttura adibita per lo spostamento in mare/oceano, che ha la possibilità di offrire inoltre dei regolari servizi di trasporto terrestre. Insomma, possiamo definirla come una sorta di porta che garantisce e supporta allo stesso tempo il mercato interno, sia per quanto riguarda le entrate che per quanto attiene alle uscite terrestri. Naturalmente, in tal caso è indispensabile far intervenire all'interno dello schema di trasporto altre strutture di tipo logistico, che possono a tale proposito muoversi più facilmente all'interno del terminal, per movimentare in modo efficace le stesse merci. Ad esempio, grande rilevanza assumono i vari centri di distribuzione, o anche i depositi per i contenitori, i fornitori di ulteriori servizi di tipo logistico e, infine, i magazzini dove poter far stazionare le merci da trasportare. Il retroporto, in ogni caso, si può identificare - senza timore di errore alcuno - dopo che da un'analisi emergano tre caratteristiche fondamentali: la presenza di un terminal intermodale, una serie di attività logistiche utili proprio alla prestazione dei vari servizi di trasporto all'interno di quest'area e, per terminare, un collegamento con un terminal portuale - il quale, a sua volta - è messo in comunicazione attraverso servizi ferroviari o anche strade o, infine, attraverso un corridoio ad alta capacità. Ma non è tutto: il retro porto può difatti possedere al suo interno anche delle ulteriori strutture da utilizzare nel caso della conservazione e del consolidamento delle merci stesse, oppure, per la manutenzione delle merci e, ancora, per tutti quei servizi di snodamento. La collocazione dei dry port, inoltre, permette di sfruttare anche lo spazio da sfruttare per la sosta delle merci, anche se per pochi giorni. Ma quali sono i veri vantaggi di cui si può beneficiare con lo sfruttamento del retroporto? I primi vantaggi di cui si può godere sono visibili già dal punto di vista degli spazi occupati, giacché si nota un'ottimizzazione per il trasferimento delle merci. Anche a livello di tempo, sistemando le merci in un retroporto è possibile risparmiare del tempo, per esempio, per i controlli doganali. Lo sfruttamento del retroporto, poi, permette anche di migliorare la connettività con l'hinterland di una certa città, o anche di godere della possibilità di mantenere la merce in ottimo stato - in fase di stallo - nel retroporto, grazie ai container refrigeranti e, per finire, si limita ulteriormente la congestione portuale, dato che i servizi vengono effettuati nei dintorni. Per gli imprenditori interessati a fare business in Spagna è disponibile una comparativa fiscale con pratico esempio al seguente link:COMPARATIVA FISCALE ITALIA - SPAGNA
Studio Legale e di consulenza aziendale in Spagna
Ana Fernandez & Geval

Indirizzo: Calle General Urrutia, 75 - 7A - 46013 Valencia (Spagna)
Tel: +39 0861 18 86 156
Email: abogadafernandez@nonbisinidem.com
Contatti con lo Studio Legale Ana Fernandez & Geval

Brochure dello studio legale

Altri articoli che potrebbero interessarti:
In evidenza oggi: