In una relazione del procuratore generale della Corte dei Conti, sul rendiconto generale dello Stato si legge che "Gli indici relativi all'esercizio 2009 hanno disatteso sia l'auspicio di una progressiva riduzione del debito pubblico sia deluso l'aspettativa di un miglioramento dei conti pubblici". La Corte, mettendo in risalto l'effetto della crisi economica sui conti italiani, spiega che "Oltre ad alcuni sgravi fiscali che hanno rallentato la crescita delle entrate fiscali, la pressione fiscale e' salita al 43,2% del prodotto, risentendo del rallentamento dell'attivita' economica". L'Italia - si legge nella relazione - "non ha attuato comunque una politica fiscale che possa definirsi realmente espansiva". In relazione alla crisi degli investimenti nel corso del 2009, la Corte fa notare che "non puo' non avere influito la significativa restrizione dell'offerta di credito bancario e il peggioramento delle aspettative delle imprese".

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