Un emendamento approvato al d.l. n. 51/2023 (decreto enti pubblici), approvato dalla Camera il 22 giugno, stabilisce le nuove modalità di svolgimento dell'esame di stato per avvocati

Emendamento esame avvocati

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Il 19 giugno è stato approvato dalle competenti commissioni della Camera dei deputati un emendamento al testo della legge di conversione del d.l. n. 51 del 2023 recante "Disposizioni urgenti in materia di amministrazione di enti pubblici, di termini legislativi e di iniziative di solidarietà sociale".

Il testo del ddl di conversione è stato approvato dalla Camera dei deputati il 22 giugno 2023, dopo il voto della questione di fiducia posta dal Governo sullo stesso provvedimento.

Il testo della legge passa al Senato, dove è incardinato per il 27 giugno 2023, per il voto definitivo.

La prova scritta

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Accogliendo le istanze proposte dall'AIGA (Associazione Italiana Giovani Avvocati) è stato aggiunto al testo della legge in corso di approvazione, l'art. 4 bis (Proroga della disciplina speciale dell'esame di Stato per l'abilitazione all'esercizio della professione di avvocato).

La nuova norma prevede che, per la sola sessione d'esame 2023, gli aspiranti avvocati dovranno sostenere un'unica prova scritta che consiste nella redazione di un atto giudiziario che postuli conoscenze di diritto sostanziale e di diritto processuale, su un quesito proposto in materia scelta dal candidato tra il diritto civile, il diritto penale e il diritto amministrativo.

La prova orale

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Superata la prova scritta con un punteggio almeno di 18 punti, il candidato è ammesso alla prova orale che si articola in tre fasi.

La prima fase consiste nell'esame e discussione di una questione pratico-applicativa, nella forma della soluzione di un caso, che postuli conoscenze di diritto sostanziale e di diritto processuale, in una materia scelta preventivamente dal candidato tra diritto civile, diritto penale e diritto amministrativo.

La seconda fase, invece, consiste nella discussione di brevi questioni che dimostrino le capacità argomentative e di analisi giuridica del candidato relative a tre materie, di cui una di diritto processuale, scelte preventivamente dal candidato tra diritto civile, diritto penale, diritto amministrativo, diritto processuale civile e diritto processuale penale.

Infine, la terza fase è finalizzata a dimostrare la conoscenza dell'ordinamento forense e dei diritti e doveri dell'avvocato.

Saranno giudicati idonei i candidati che otterranno un punteggio complessivo non inferiore a 105 punti e un punteggio non inferiore a 18 punti in ognuna delle materie delle 3 fasi.

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Foto: Foto di Victoria_Regen da Pixabay.com
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