Cassazione: le tre condizioni per disporre un TSO

Le tre condizioni per il Trattamento Sanitario Obbligatorio

Nell'ordinanza n. 509/2023 (sotto allegata) la Corte di Cassazione, nel respingere la richiesta risarcitoria di un soggetto in relazione ai danni subiti in conseguenza di un TSO, ricorda che sono tre le condizioni che devono sussistere contemporaneamente per sottoporre legittimamente un soggetto a un Trattamento Sanitario Obbligatorio:

• l'esistenza di alterazioni psichiche tali da richiedere urgenti interventi terapeutici;
• la mancata accettazione da parte dell'infermo degli interventi di cui sopra;
• l'esistenza di condizioni e circostanze che non consentono di adottare tempestive ed idonee misure sanitarie extra-ospedaliere.

Il TSO è un provvedimento che viene adottato ad esclusiva tutela della salute mentale paziente. Non si tratta di una misura che viene posta in essere per difendere la società, quanto piuttosto un intervento che viene attivato dopo la ricerca del consenso del paziente e che comunque prevede una specifica procedura che viene avviata su richiesta di un medico, che deve verificare e certificare il rispetto dei seguenti passaggi:

• la convalida della richiesta suddetta da parte di un medico pubblico, di solito uno psichiatra;
• l'emanazione di un'ordinanza esecutiva da parte del Sindaco entro 48 ore;
• la notifica al Giudice tutelare entro 48 ore per convalidare o meno il provvedimento e comunicarlo al Sindaco.

Precisazioni che si rendono necessarie nella motivazione del provvedimento degli Ermellini al fine di respingere la richiesta risarcitoria del ricorrente, affetto da un disturbo delirante cronico, che è stato sottoposto a TSO, dopo il rifiuto dei vari interventi terapeutici proposti allo stesso, pur in presenza delle tre condizioni sopra specificate, che rendono legittima l'adozione del trattamento sanitario obbligatorio.

Leggi anche la nostra guida TSO: trattamento sanitario obbligatorio