Gli aspetti legali della donazione dei capelli, i soggetti a cui rivolgersi se si vuole fare questo gesto e le iniziative regionali dedicate

Donazione capelli: aspetti legali

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Donare i capelli è un gesto davvero ammirevole, soprattutto se il destinatario è una persona malata, che a causa di cure pesanti per l'organismo ha perso i propri e ha difficoltà ad accettare il suo viso senza il contorno di una bella chioma.

Dal punto di vista legale questa donazione non incontra limiti, come si evince anche dalla formulazione dell'art. 5 del nostro codice civile, dedicato agli atti di disposizione del proprio corpo. Qusesto articolo prevede infatti che: "Gli atti di disposizione del proprio corpo sono vietati quando cagionino una diminuzione permanente della integrità fisica, o quando siano altrimenti contrari alla legge, all'ordine pubblico o al buon costume."

Non è possibile in sostanza disporre del proprio corpo quando il gesto comporta una menomazione permanente del proprio corpo o quando nel compierlo si viola la legge. Occorre ricordare infatti che la salute è tutelata a livello costituzionale dall'art. 32, tanto è vero che per quanto riguarda ad esempio la donazione del sangue o degli organi è la legge a stabilire in quali casi, con che modalità e con quali limiti si possono fare queste donazioni.

Il principio di solidarietà, sancito anch'esso a livello costituzionale, deve essere quindi bilanciato dal diritto alla salute del singolo. Fatta questa premessa, vediamo dal punto di vista prettamente pratico, cosa si deve fare se si vogliono donare i capelli.

Le regole per preparare i capelli da donare

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Abbiamo visto che la donazione dei capelli, dal punto di vista legale, non è sottoposta a regole. Questo non significa che la procedura di donazione non preveda il rispetto di qualche regola pratica.

Prima di tutto è bene sapere che alcune associazioni

, che si occupano di raccogliere capelli per realizzare parrucche per persona malate, non gradiscono la donazione di chiome tinte, decolorate o sottoposte a trattamenti aggressivi che ne hanno alterato o danneggiato la struttura. Non sono graditi neppure capelli rovinati, sfibrati o pieni di doppie punte. Non è pensabile poi pensare di donare capelli umidi, perché l'umidità, come è noto, fa arricciare e increspare i capelli e crea muffe che possono compromettere irreversibilmente la lavorazione del capello.

Le regole base da seguire se si desidera che un gesto tanto bello vada anche a buon fine è il seguente:

  • raccogliere i capelli in una coda posizionando l'elastico sotto la nuca;
  • fare poi una treccia e legarla con un elastico alla sua estremità.

In questo modo i capelli resteranno compatti, manterranno lo stesso verso e potranno essere lavorati correttamente. Dato un bel taglio netto alla treccia, è bene riporla in un sacchettino ermetico di plastica e spedirla all'associazione prescelta per la donazione.

Chi invece ha timore di fare errori e non ha una buona manualità, può anche rivolgersi a un parrucchiere che collabora con associazioni che raccolgono capelli per malati oncologici o persone comunque affette da patologie che provocano la caduta dei capelli. In questo modo non solo si evitano errori, ma sarà il parrucchiere ad occuparsi della successiva spedizione dei capelli all'associazione.

Occorre però tenere presente che una sola ciocca non basta a realizzare una parrucca. Saranno infatti tanti gesti di solidarietà a fare la differenza. Chi ha perso i capelli e un po' della propria autostima a causa della malattia, potrà infatti, con l'aiuto di tante donatrici, indossare una parrucca di capelli veri che migliorerà il suo aspetto e il proprio stato psicologico, messo a dura prova dalla malattia.

A chi rivolgersi per donare i capelli

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Per donare i propri capelli è bene prima di tutto informarsi su quelle che sono le associazioni più serie e nel campo da più tempo, per evitare che il proprio sacrificio non venga gestito dalle persone sbagliate. Al momento sono diverse le associazioni e i progetti che si pongono la finalità di aiutare le persone malate, affette soprattutto da patologie tumorali. Passiamo in rassegna le più importanti, avvertendo che tutte hanno un sito ufficiale a cui fare riferimento per ricevere le informazioni di dettaglio.

Progetto smile

Tricostarc, l'associazione A.T.R.I. ONLUS e la Fondazione Prometeus ONLUS, hanno istituito diverse iniziative finalizzate a promuovere e sostenere il "diritto alla bellezza" per tutti.

Il progetto smile, nato nel 2011 grazie a A.T.R.I. ONLUS e sostenuto da Tricostarc e dalla Fondazione Prometeus Onlus si pone l'importante obiettivo di far recuperare ai malati oncologici la propria immagine corporea e la propria autostima e consentirgli così di recuperare il necessario benessere psicologico fondamentale per non isolarsi e vivere più serenamente la propria vita sociale.

Questo progetto, come anticipato, ha stabilito delle regole ben precise per la donazione dei capelli. Possono infatti essere donati anche capelli tinti e decolorati, ma non quelli trattati con henné, l'importante è che siano lunghi almeno 40 centimetri, che non siano mescolati con quelli di un'altra donatrice e che siano ben lavati e asciugati. I capelli ricci devono essere donati al naturale, non lisciati con piastre. Prima di tagliarli è necessario dividere in 6 settori la testa e riunire i capelli in piccole code da tagliate appena sopra l'elastico.

Tagliate quindi le ciocche inserirle in una busta con una piccola dedica (smile) alla persona a cui sono destinati e spedirle a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno a uno dei seguenti indirizzi:

  • Tricostarc, in Viale Libia 38 00199 Roma
  • Fondazione Prometeus ONLUS Via Emilio Longoni, 75 - 00155 Roma.

Nel 2012 Tricostarc e la Fondazione Prometeus Onlus hanno istituito anche la "Banca della Parrucca",che raccoglie le parrucche donate (e preventivamente igienizzate) da donne che non ne hanno più bisogno a donne che per motivi economici non possono permettersi di acquistarne una nuova.

ATricostarc ha anche attivato presso il centro di Senologia dell'Ospedale San Giovanni Addolorata a Roma l'iniziativa "My beautiful project", che offre consulenze gratuite alle donne per la scelta della parrucca più adatta al proprio viso.

Diamoci un taglio

Un'altra iniziativa, al momento sospesa a causa della pandemia, è quella intrapresa dalle associazioni di volontariato Ragionevolmente e dalla Litl (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) Sezioni Provinciali di Trento e Bolzano in collaborazione con Winner's - Capelli Vincenti (Verona) e Fonte della Parrucca (Firenze).

Anche in questo caso la donazione dei capelli può essere fatta in autonomia o rivolgendosi ai saloni convenzionati con l'iniziativa.

Chi vuole donare i capelli da casa deve lavarli, asciugarli e raccoglierli in una treccia fermata da due elastici da ufficio posti alle due estremità. La treccia deve essere lunga almeno 20 centimetri. In questo caso vengono accettati capelli tinti anche con hennè, l'importante è che non siano decolorati. Tagliata la treccia inserirla in una doppia busta e inviarla anche a mezzo posta ordinaria, a uno dei seguenti indirizzi:

  • LILT Trento Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori - Sezione provinciale di Trento Corso 3 Novembre 134 -38122 Trento
  • LILT Bolzano - Lega Italiana per la Lotta ai Tumori - Sezione provinciale di Bolzano Piazza Loew Cadonna, 10 - 39100 Bolzano

Chi desidera ricevere il proprio certificato di donazione deve indicare in un foglio all'interno della busta il proprio nome e cognome seguito dal proprio indirizzo email.

Un angelo per capello

C'è poi il progetto "Un angelo per capello" che dal 2014 aiuta i malati oncologici che non possono permettersi di acquistare una parrucca dopo l'inevitabile perdita dei capelli causata dai trattamenti contro le patologie tumorali.

Questa iniziativa si basa sul baratto tra un'Azienda specializzata nella produzione di parrucche e l'associazione che si occupa della raccolta di capelli veri grazie alle donazioni ricevute. In pratica l'Associazione cede i capelli veri ricevuti dalle donatrici e in cambio riceve parrucche sintetiche del valore di 400-500 euro per le donne malate che ne fabnno richiuesta. Le donne a saono destinate le parrucche, grazie all'associazione, riceveranno anche una consulenza per scegliere la parrucca più adatta.

Come le altre, questa associazione ha regole ben precise per la donazione dei capelli. Occorre prima di tutto lavare e asciugare bene i capelli, raccoglierli in una treccia di almeno 25 centimetri di lunghezza, fermata saldamente alle estremità da due elastici e inviarla all'interno di una busta gialla al seguente indirizzo: Associazione "Un Angelo per capello", C. da Montefreddo, 2, 70029 Santeramo in Colle - Bari.

Donazione dei capelli: le iniziative regionali

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Ci sono poi dei progetti e delle iniziative che vengono realizzate a livello regionale e che è possibile conoscere visitando il sito dell'AIMAC, l'associazione italiana malati di cancro, parenti e amici alla seguente pagina web https://www.aimac.it/diritti-del-malato/parrucche-pazienti-oncologici-detraibilita-contributi-rimborsi#detraibilita. Vediamone alcune.

Progetto Margherita: Emilia Romagna

Questo progetto, attivo nelle province dell'Emilia Romagna Cesena, Forlì, Imola, Ravenna e Rimini, si occupa di donare le parrucche di capelli sintetici alle donne sottoposte a chemioterapia e di regalare loro la consulenza di un parrucchiere professionista per consigliarle nella maniera giusta.

Progetto Parrucche: Lombardia

L'Associazione Cancro Primo aiuto con sede a Seregno ha attivato il "Progetto Parrucche" che offre alle donne che si sottopongono a chemioterapia parrucche gratuite. Per informazioni è sufficiente telefonare alla sede centrale dell'associazione al seguente numero: 039.4989041.

Detrazione fiscale per chi acquista una parrucca

Importante riportare anche questa informazione, disponibile in dettaglio sul sito dell'AIMA, per tutti coloro che hanno la possibilità di acquistare una parrucca di capelli veri donati o venduti. Grazie infatti alla risoluzione 9/E del 16 febbraio 2010 dell'Agenzia delle Entrare è stato sancito che è possibile detrarre la spesa relativa all'acquisto di una parrucca, ai sensi dell'art. 15, comma 1, lett. c), del TUIR in quanto il Ministero ha concluso che: "anche un oggetto comunemente definito come parrucca può rientrare nel novero delle protesi sanitarie se fabbricata ed immessa in commercio dal fabbricante con la destinazione d'uso di dispositivo medico come sopra definito e, quindi, obbligatoriamente marcata CE ai sensi e per gli effetti della Direttiva 93/42/CEE."

Contributi per l'acquisto delle parrucche

Da segnalare infine che il sito dell'AIMA elenca le regioni italiane (Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Molise, Marche, Lazio, Sardegna, Basilicata e Puglia) che riconoscono contributi di importo variabile per l'acquisto di una parrucca a coloro che che perdono i capelli soprattutto in seguito a trattamenti chemioterapici o radioterapici per la cura di patologie oncologiche.


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