- Obbligo di assistere il paziente
- Volontà, dignità e qualità della vita
- Compromissione dello stato di coscienza del paziente
Obbligo di assistere il paziente
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L'articolo 39 del codice di deontologia medica impone a tutti i medici di prestare assistenza ai pazienti con prognosi infausta o con definitiva compromissione dello stato di coscienza.
I sanitari, infatti, anche di fronte a tale quadro clinico devono continuare ad assistere il malato e non possono abbandonarlo.
Volontà, dignità e qualità della vita
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Se il paziente si trova in condizioni terminali, l'opera del sanitario che non voglia incorrere in responsabilità deontologica deve essere improntata alla sedazione del dolore e al sollievo delle sofferenze.
Nel farlo, il medico deve tutelare sempre la volontà, la dignità e la qualità della vita dell'assistito.
Compromissione dello stato di coscienza del paziente
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Il codice deontologico non si ferma qui, ma va oltre occupandosi anche dell'ipotesi di definitiva compromissione dello stato di coscienza del paziente.
In tal caso il medico è tenuto a proseguire nella terapia del dolore e nelle cure palliative e ad attuare i trattamenti di sostegno delle funzioni vitali, almeno sino a che questi sono ritenuti proporzionati.
Nel farlo, in ogni caso, deve tenere conto delle dichiarazioni anticipate di trattamento (Vai alla guida Il testamento biologico)
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