La manovra di bilancio per il 2021 introduce l'ISCRO, la nuova cassa integrazione per gli autonomi. Vediamo a chi spetta e come funziona

Nasce la ISCRO per gli autonomi

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La manovra 2021 ha introdotto in via sperimentale per il triennio 2021-2023 l'indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (ISCRO) per i soggetti iscritti alla Gestione separata INPS, che svolgono per professione abituale attività di lavoro autonomo. Per finanziare questa misura viene stabilito un aumento dei relativi contributi previdenziali di 0,26 punti percentuali nel 2021 e di 0,51 sia nel 2022 che nel 2023.

I requisiti per avere diritto alla misura

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L'indennità viene erogata dall'INPS, su domanda dei soggetti che presentano i seguenti requisiti:

  • non essere titolari di trattamento pensionistico diretto e non essere assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie;
  • non beneficiare del reddito di cittadinanza;
  • aver prodotto un reddito da lavoro autonomo nell'anno precedente a quello in cui si presenta la domanda inferiore al 50 % della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei tre anni precedenti a quello di inoltro della domanda;
  • aver dichiarato, nell'anno che precede quello di presentazione della domanda, un reddito non superiore a 8.145,00 euro, rivalutato annualmente in base alla variazione dell'indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati rispetto all'anno precedente;
  • essere in regola con il pagamento dei contributi previdenziali;
  • avere la partita IVA attiva da almeno 4 anni, nel momento in cui presentano la domanda per l'attività che ha legittimato l'iscrizione alla gestione separata. Requisiti che devono sussistere anche nel momento in cui si percepisce l'indennità.

Inoltro della domanda e procedura

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La domanda per la ISCRO deve essere presentata all'INPS direttamente dal lavoratore in modalità telematica entro il 31 ottobre di ciascun anno: 2021, 2022 e 2023. Nella domanda il lavoratore autonomo deve auto-certificare i redditi prodotti per gli anni che occorrono ai fini della procedura.

A questo punto l'INPS comunica all'Agenzia delle Entrate i dati identificativi dei soggetti che hanno inoltrato la domanda per verificare se sono in possesso dei requisiti richiesti dalla legge.

In seguito l'Agenzia comunica all'INPS l'esito dei controlli con modalità che devono essere definite da accodi di cooperazione raggiunti tra di loro.

Entità e decorrenza dell'indennità

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Al lavoratore autonomo in possesso di tutti i requisiti richiesti dalla legge viene riconosciuta un'indennità pari al 25%, su base semestrale, dell'ultimo reddito certificato dall'Agenzia delle Entrate, che inizia a decorrere dal primo giorno successivo a quello in cui è stata presentata domanda. L'indennità viene erogata per 6 mesi e non comporta l'accredito della contribuzione figurativa. In ogni caso la ISCRO non può superare il limite di 800 euro al mese, ma non può essere neanche inferiore a 250 euro mensili.

Questi limiti di importo comunque devono essere rivalutati annualmente in base alla variazione dell'indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati rispetto all'anno precedente. La prestazione può essere richiesta solo una volta nell'arco del triennio.

Caratteristiche dell'indennità

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L'indennità per gli autonomi viene meno nel momento in cui il lavoratore autonomo chiude l'attività e cessa la partita Iva. L'importo dell'indennità eventualmente erogata viene quindi recuperato dopo la data di cessazione dell'attività.

L'ISCRO non concorre alla formazione del reddito ed è riconosciuta nel limite di spesa di70,4 milioni per il 2021, di 35,1 milioni di euro per il 2022, di 19,3 milioni di euro per il 2023 e di 3,9 milioni di euro per il 2024. L 'INPS monitora il rispetto dei limiti di spesa indicati e, se si verificano scostamenti anche in via prospettica, l'indennità non viene più concessa.

Occorre infine precisare che l'erogazione dell'indennità richiede la collaborazione attiva del soggetto richiedente, essa è accompagnata infatti dalla partecipazione a percorsi di aggiornamento professionale. Per questo con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali (di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano), da adottare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio, sono individuati i criteri e le modalità necessari per la definizione di percorsi di aggiornamento professionale e di finanziamento degli stessi. La partecipazione dei lavoratori che beneficiano dell'indennità ai suddetti percorsi viene monitorata dall'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro.


Foto: 123rf.com
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