La scoperta del vaccino anti Covid, disponibile entro l'estate 2021, pone tutta una serie di interrogativi etici, sociali e giuridici

Vaccino anti Covid: a che punto siamo

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L'11 novembre la Commissione Europea ha autorizzato la firma del contratto per acquistare il vaccino antiCovid. All'Italia andrà il 13,5% delle 40 milioni di dosi. Non appena arriverà l'autorizzazione dell'Ema all'Italia dovrebbe arrivare una prima partita di 3, 4 milioni di dosi.

Una scoperta frutto del lavoro di una coppia, anche nella vita, di scienziati. La moglie si chiama Özlem Türeci e il marito U?ur ?ahin, entrambi di origini turche. Nel 2008 i coniugi creano la BioNTech, che negli anni si è specializzata nella molecola Rna messaggero.

Venuti a conoscenza nel gennaio scorso della diffusione esponenziale del Coronavirus i due scienziati si sono messi subito al lavoro per creare un vaccino che si basa proprio sull'RNA messaggero (mRNA), utilizzando la sequenza del materiale genetico del Coronavirus. Somministrando l'mRNA, si riesce a controllare la produzione di una proteina che fa scatenare la reazione del sistema immunitario contro il virus.

Il merito della scoperta però si deve anche a Pfizer. Un lavoro di squadra insomma da cui è nato un vaccino efficace al momento al 90%, il cui studio quindi prosegue per arrivare a un'efficacia del 100%, anche se i risultati raggiunti finora sembrano davvero molto incoraggianti.

E' di questi ultimi giorni però anche la notizia che in Italia lo stabilimento Menarini di Pomezia si stia impegnando a partecipare alla lotta contro il Covid grazie agli anticorpi monoclonali. L'inizio della sperimentazione dovrebbe partire a dicembre e l'obiettivo è di avere a disposizione le prime 100.000 dosi tra aprile e maggio 2021. In campo c'è anche il vaccino russo: il paese a due giorni dall'annuncio di Pfizer ha comunicato di avere rilevato una elevata efficacia dello Sputnik V.

Vaccino per tutti entro l'estate 2021

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Scoperto il vaccino la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa annuncia che sarà somministrabile a tutti i cittadini italiani entro l'estate 2021. I primi ad essere vaccinati saranno medici e sanitari, poi gli appartenenti delle Forze dell'Ordine, gli anziani, i lavoratori fragili e poi via via in base a fasce di età. L'Italia ha ordinato un quantitativo che consentirà di vaccinare tutta la popolazione. Stando alle parole del Commissario per l'emergenza Arcuri si spera di riuscire a fare le prime vaccinazioni alla fine di gennaio.

Per quanto riguarda la distribuzione si sta pensando di affidarla all'Esercito Italiano che probabilmente, come sta accadendo a Milano per il vaccino contro l'influenza, sarà deputato anche alla sua somministrazione.

La scoperta del vaccino però non deve far abbassare la guardia. Lo fanno capire i medici, che a gran voce stanno chiedendo da giorni un lockdown totale. Una chiusura che si sta tentando di scongiurare per evitare il crollo economico del paese, ma che, come precisa la sottosegretaria Zampa, non tarderà se la situazione sanitaria dovesse ulteriormente peggiorare.

L'importanza etica e sociale del vaccino

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La scoperta del vaccino, dopo il normale entusiasmo, pone domande su importanti questioni etiche e giuridiche, che possono essere ignorate. Quando si parla di vaccini infatti, c'è sempre chi si dice a favore e chi contro. Indubbia tuttavia l'importanza etica e sociale delle vaccinazioni, che a fronte di un impiego di risorse tutto sommato modesto, riesce a creare un'immunità individuale e collettiva nei confronti di certe malattie, perfettamente in linea con la tutela della salute privata e pubblica sancita dall'art. 32 della Costituzione. Ricordiamo infatti che in base al dettato di questa norma "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività."

Difficile però conciliare il principio di libertà dell'individuo con quello della solidarietà sociale, anche se pare auspicabile in momenti di difficoltà come questo anche il comune cittadino riesca sempre a mediare tra interesse personale e collettivo.

Vaccino anticovid obbligatorio?

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C'è però un'altra domanda che ci si pone sul vaccino contro il Covid. Una volta che verrà messo a disposizione dei vari Stati il vaccino sarà obbligatorio per la popolazione?

Lo Stato potrebbe senza dubbio decidere ad esempio di renderlo obbligatorio per i bambini in età scolare, come accade già con altri vaccini, che le scuole richiedono come requisito per l'iscrizione scolastica. Se poi i genitori dovessero opporsi solo un giudice potrebbe sciogliere il nodo.

Per quanto riguarda gli adulti è evidente che la situazione è ben più complessa. Nel caso in cui la vaccinazione venisse imposta, difficilmente si potrebbe pensare a una sanzione diversa da una multa per gli eventuali trasgressori. Vero però che esistono i trattamenti sanitari obbligatori, per cui potenzialmente e sempre nel rispetto della persona umana, una legge potrebbe far rientrare in questa categoria anche la vaccinazione contro il Covid.

Senza dimenticare comunque che la tutela della salute pubblica presuppone l'impegno da parte di tutti, tanto è vero che il nostro Codice penale all'art. 438 c.p. dispone che "Chiunque cagiona un'epidemia mediante la diffusione di germi patogeni è punito con l'ergastolo."

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