Ed eventuali rinvii fino a maggio. Le novità e il testo dell'ultimo decreto del Governo che impattano sulla giustizia e il SSN per fronteggiare l'emergenza coronavirus

di Marina Crisafi - Stop udienze per 15 giorni a partire da lunedì e misure ad hoc fino al 31 maggio. Sono queste le principali novità del decreto legge (sotto allegato) approvato stanotte dal Consiglio dei Ministri che impattano sulla giustizia.

Bonafede: "Misure fino a maggio ma se cala contagio ritorno a normalità"

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Due settimane di sospensione feriale che partirà da lunedì ma le "misure adottate per tribunali e uffici giudiziari coprono un periodo fino al 31 maggio" dice il ministro Bonafede, al termine del Cdm, illustrando la scelta operata "per non creare un periodo troppo ristretto che avrebbe posto la necessità di proroghe". Ciò non toglie, avvisa il Guardasigilli "che se l'emergenza avrà conclusione molto tempo prima, come ci auguriamo che sia, riporterà pian piano gli uffici giudiziari all'ordinaria attività".

Inoltre, gli "uffici giudiziari in aree con contagi inferiori potranno organizzarsi in maniera diversa - chiarisce - a seconda delle esigenze si organizzeranno per tutelare la salute pubblica".

Nel frattempo, un ponte di 15 giorni per organizzarsi in modo che "tutti siano tutelati" spiega ancora Bonafede, illustrando come a tal fine, il Cdm abbia varato "misure sull'organizzazione delle udienze e misure per gli uffici giudiziari, incentivando l'uso di tecnologie, laddove possibile in videoconferenza, deposito atti telematici, ecc. - nonché - i rinvii di udienze non urgenti, disposte dai vertici degli uffici giudiziari".

Ringrazio "tutti gli addetti ai lavori con cui sono stato in contatto in questi giorni, in particolare la magistratura e l'avvocatura, il Consiglio nazionale forense con cui abbiamo scritto le linee guide già applicate - e - l'Unione camere penali, che stamani mi ha inviato una lettera con cui abbiamo avviato un dialogo costruttivo. In una situazione d'emergenza il mondo della giustizia deve essere compatto" ha detto infine il ministro in sala stampa a palazzo Chigi.

Avvocatura: bene stop 15 giorni

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Dall'avvocatura si prende "atto con soddisfazione del provvedimento con cui il Ministro Bonafede viene incontro, sia pure parzialmente, alle istanze. In sostanza il decreto pare ratificare l'astensione proclamata da OCF sospendendo tutte le attività per 15 giorni, ragione per la quale, se le notizie sulla sospensione delle udienze su tutto il territorio nazionale saranno confermate, l'astensione sarà revocata" dice il coordinatore dell'Organismo Congressuale Forense, Giovanni Malinconico.

"Avremmo preferito forse una maggiore concertazione con la categoria forense, mentre ci sembra che ancora molto venga delegato, nella fase successiva ai primi 15 giorni, alla valutazione dei singoli capi degli uffici giudiziari, che decideranno in relativa autonomia sui rinvii delle udienze e sulle sospensioni, pur dopo aver sentito gli Ordini forensi. Ciononostante - guardiamo - al bicchiere mezzo pieno, ringraziamo il Ministro e i tanti, la quasi totalità di magistrati e avvocati, che si sono trovati d'accordo con OCF, per il sostegno offerto" prosegue Malinconico.

Plauso anche dall'UCPI che in una nota "esprime apprezzamento per la decisione adottata dal Ministro Bonafede e dal Governo di accogliere il suggerimento, avanzato ieri dai penalisti italiani con lettera pubblica al Ministro, di sospendere i processi in tutta Italia fino al 23 marzo, applicando la collaudata norma sulla sospensione feriale".

In questo modo, prosegue la nota dell'Unione Camere penali, "si è rimediato al rischio di decisioni diverse sul territorio, adottate secondo criteri arbitrari e non definiti, che avrebbero causato polemiche, incertezze e soprattutto inefficace tutela della salute pubblica; e si è restituita serenità ad avvocati, magistrati ed utenti della Giustizia in tutta Italia".

Decreto legge coronavirus: le misure sulla giustizia

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Il decreto legge, proposto dai ministri della Giustizia, Alfonso Bonafede, e della Salute, Roberto Speranza, e approvato stanotte, contiene, come illustrato nel comunicato di palazzo Chigi, norme in materia di amministrazione della giustizia che mirano ad assicurare continuità ed efficienza allo svolgimento dell'attività giudiziaria e per il potenziamento del Servizio sanitario nazionale per far fronte all'emergenza Coronavirus.

Sospensione feriale da lunedì

Sul fronte giustizia, dunque, udienze sospese dall'8 al 22 marzo su tutto il territorio nazionale.

L'unica attività consentita sarà quella urgente e improrogabile, in analogia a quanto previsto per la sospensione feriale di procedimenti e udienze.

In questo intervallo di due settimane, "i vertici degli uffici giudiziari avranno modo di organizzare l'attività giudiziaria che riprenderà dal 23 marzo con tutte le cautele e le misure previste nel decreto a tutela della salute degli addetti ai lavori e degli utenti della giustizia".

Il testo dell'articolo 1 del decreto

Ecco quanto dispone l'art. 1 del decreto:

"1. A decorrere dal giorno successivo alla data di entrata in vigore del presente decreto e sino al 22 marzo 2020 le udienze dei procedimenti civili e penali pendenti presso tutti gli uffici giudiziari, con le eccezioni indicate all'articolo 2, comma 2, lettera g), sono rinviate d'ufficio a data successiva al 22 marzo 2020.

2. A decorrere dal giorno successivo alla data di entrata in vigore del presente decreto e sino al 22 marzo 2020 sono sospesi i termini per il compimento di qualsiasi atto dei procedimenti indicati al comma 1, ferme le eccezioni richiamate. Ove il decorso abbia inizio durante il periodo di sospensione, l'inizio stesso e' differito alla fine di detto periodo.

3. Ai procedimenti nei quali le udienze sono rinviate a norma del comma 1, si applicano le disposizioni di cui all'articolo 2, commi 4 e 5. Resta ferma l'applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 10 del decreto-legge 2 marzo 2020, n. 9. 4. Le disposizioni del presente articolo, in quanto compatibili, si applicano altresì ai procedimenti relativi alle commissioni tributarie e alla magistratura militare".

Videoconferenze

Le misure organizzative - chiarisce Bonafede - sono tese ad "evitare assembramenti e contatti ravvicinati tra le persone all'interno dell'ufficio giudiziario, regolazione degli orari e dell'accesso del pubblico agli uffici, ricorso 'rafforzato' alle tecnologie telematiche e alle videoconferenze per le udienze, possibile celebrazione delle udienze a porte chiuse".

Inoltre, si prevede che, "i capi degli uffici giudiziari, sentita l'autorità sanitaria e il consiglio dell'ordine degli avvocati, potranno, in ragione di emergenze epidemiologiche certificate, rinviare le udienze non urgenti e i termini nei procedimenti civili e penali a data successiva al 31 maggio".

Sono previste, inoltre, specifiche norme per i procedimenti dinanzi alla Corte dei conti e per quelli dinanzi alle commissioni tributarie.

Decreto legge coronavirus: le misure sulla sanità

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Per quanto riguarda le norme in materia di potenziamento del SSN, l'obiettivo è quello di rafforzare la rete di assistenza territoriale e le funzioni del ministero della Salute, attraverso l'incremento delle risorse umane e strumentali.

Per cui, nel decreto si prevedono: l'assunzione di medici specializzandi, da destinare allo svolgimento di specifiche funzioni; il conferimento straordinario di incarichi di lavoro autonomo a personale sanitario in quiescenza; la rideterminazione dei piani di fabbisogno del personale delle aziende e degli enti dell'Ssn; l'incremento delle ore della specialistica ambulatoriale.

Si interviene, altresì, sul fronte potenziamento delle reti di assistenza territoriale, con l'istituzione di aree sanitarie temporanee; l'assistenza a persone e alunni con disabilità; disposizioni per garantire l'utilizzo di dispositivi medici per ossigenoterapia e, infine, misure di semplificazione per l'acquisto di dispositivi medici.

Scarica pdf decreto 6 marzo 2020 coronavirus

Foto: 123rf.com
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