Sanzionate Tim, Vodafone e Wind 3 per aver rimodulato in massa i contratti ricaricabili anticipando l'addebito dell'offerta ricaricabile in caso di credito esaurito

di Gabriella Lax - Agcom a compagnie telefoniche: stop al diritto di cambiare i contratti. Sanzionate Tim, Vodafone e Wind 3 per aver rimodulato in massa i contratti ricaricabili anticipando l'addebito dell'offerta ricaricabile in caso di credito esaurito.

Telefonia, la modifica dei contratti

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Come ha stabilito Agcom, nel caso in cui l'utente di un contratto prepagato esaurisce il proprio credito e non effettua una ricarica utile al rinnovo dell'offerta, «gli operatori non bloccano più il traffico in uscita ma lo rendono disponibile pur in assenza di una volontà espressa dall'utente medesimo, addebitando un costo aggiuntivo ai clienti che, anche inconsapevolmente o involontariamente, fruiscono dei servizi voce, sms e dati. Il costo del traffico erogato viene poi detratto dalla successiva ricarica». Questo è ciò che è accaduto finora.

Tim, Vodafone e Wind 3 multate

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Ed è questo il contenuto della modifica contrattuale che il Consiglio dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha ritenuto in contrasto con la normativa di settore, comminando 696 mila euro di multa ciascuno alle società TIM, Vodafone e Wind Tre. Questa condotta, a parere dell'Autorità, non può configurarsi come semplice esercizio dello jus variandi per il quale, in applicazione dell'art. 70, comma 4 del Codice delle comunicazioni elettroniche, non è necessaria l'accettazione da parte degli utenti essendo sufficiente la garanzia di un diritto di recesso dal contratto

senza costi. Come ha stabilito la stessa Agcom nel corso di un'istruttoria avviata a luglio 2019 gli operatori non si sono limitati alle semplice modifica delle originarie condizioni del contratto prepagato sottoscritto, ma vi hanno inserito dell'altro, qualcosa di nuovo che, in quanto tale, doveva essere accettato dagli utenti. La condotta menzionata è risultata ulteriormente in contrasto con quanto previsto dalla delibera n. 326/10/CONS, che obbliga gli operatori a far cessare immediatamente la connessione dati nel caso in cui il credito disponibile sia completamente esaurito e a riattivarla soltanto dopo aver ricevuto un'espressa manifestazione di volontà da parte dei clienti.

Altre violazioni

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La violazione da parte dei tre operatori è quella relativa agli obblighi in materia di trasparenza delle informative rese in occasione di alcune variazioni delle condizioni economiche di offerte di rete mobile. Nello specifico, WindTre, è stata sanzionata anche l'introduzione di un costo associato alla navigazione internet illimitata a 128Kb allorché sia stato esaurito il bundle dati associato all'offerta sottoscritta.

Con la decisione assunta, l'Autorità si pone in sintonia con quanto affermato in relazione allo jus variandi dal Consiglio di Stato nella recente sentenza n. 8024/2019, per il quale: «l'art. 70, comma 4, del Codice, non può applicarsi a qualsivoglia tipo di variazione del contenuto del contratto, dovendosi riconoscere due tipologie di limiti, le modifiche unilaterali possono riguardare soltanto la variazione di condizioni già contemplate nel contratto mutamenti delle condizioni preesistenti non possono mai raggiungere il livello della novazione del preesistente rapporto obbligatorio».

Resta salva la facoltà dell'operatore di aggiungere qualsiasi opzione, anche quelle ora oggetto delle delibere Agcom, in nuovi contratti.

A seguito delle richieste delle associazioni di consumatori, Agcom sta analizzando anche la trasparenza della prassi su una serie di opzioni a pagamento. È questo il caso della costosa segreteria telefonica, dell'antivirus a pagamento che gli utenti si ritrovano nel contratto e che, solo se se ne accorgono , potranno disdire ma a pagamento.


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