La Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione (Sent. n. 24061/2006) in merito alla questione degli stupri, ha stabilito che non sempre c'è violenza sessuale se la vittima ha inizialmente accettato il rapporto. I Giudici del Palazzaccio hanno precisato che un rapporto iniziato di comune accordo non può diventare consapevolmente coercitivo per una delle due parti in un momento dell'esecuzione. In particolare, nel caso di specie, i Giudici hanno osservato che poiché la ragazza si voleva tirare indietro solo nel momento in cui aveva iniziato a sentire dei dolori, la Corte ha rilevato che si sarebbe potuto trattare di una riserva mentale e, in questo caso,"l'imputato, che agiva nella certezza di avere un rapporto consentito, poteva non avere percepito quel disagio che la ragazza avrebbe successivamente manifestato". Con questa decisione la Corte ha annullato la condanna inflitta (in entrambi i gradi del giudizio) a un giovane accusato di violenza.
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