Grazie alle depenalizzazioni del dlgs n. 8/2016 fare pipì contro un muro non è più atto contrario alla pubblico decenza, ma illecito amministrativo

di Annamaria Villafrate - Per la Cassazione n. 16477/2019 (sotto allegata) fare pipì contro il muro di cinta di un cimitero, non integra più il reato di atto contrario alla pubblica decenza per l'intervenuta depenalizzazione prevista dal dlgs n. 8/2016 che ha esteso tale regola anche agli illeciti commessi prima dell'entrata in vigore di detto decreto.

La vicenda processuale

Il giudice di pace condanna un uomo per il reato di cui all'art 726 c.p, perché orinando contro il muro di cinta di un cimitero aveva commesso nell'agosto del 2013 un atto contrario alla pubblica decenza. Il procuratore però impugna la sentenza davanti alla corte di Cassazione, per violazione dell'art. 606 comma 1, lett. b) c.p.p, poiché il fatto non è più previsto dalla legge come reato dopo l'intervenuta depenalizzazione ad opera del dlgs n. 8/2016.

Fare pipì contro un muro? Multa fino a 10.000 euro

La Cassazione con la sentenza n. 16477/2019 accoglie il ricorso perché fondato, considerato che in effetti, come sostenuto dal Procuratore il dlgs n. 8/2016 ha depenalizzato il reato a illecito amministrativo e, in virtù dell'art 8 di detto decreto la depenalizzazione si applica anche agli illeciti anteriori alla sua entrata in vigore.

La formulazione attuale dell'art 726 c.p difatti è la seguente: "Chiunque, in un luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie atti contrari alla pubblica decenza è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 5.000 a euro 10.000."

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