Cos'è la Green Economy, quali sono le sue caratteristiche, quali gli strumenti per attuarla e i benefici derivanti dalla sua applicazione

di Lucia Izzo - La crisi economica finanziaria e globale degli ultimi anni ha avuto rilevanti conseguenze anche nel settore sociale e ambientale. Ciò ha portato alla nascita e alla diffusione del concetto di "Green Economy", letteralmente "economia verde", che ha ispirato gli interventi volti ad affrontare le difficoltà a cui ogni paese ha dovuto sottostare.

Cos'è la Green Economy

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L'idea di un'economia verde si fa risalire alla stesura, nel 2006, del Rapporto Stern che ha proposto un'analisi economica fortemente correlata all'impatto ambientale e macroeconomico dei cambiamenti climatici, sottolineando come una mancata attivazione di misure per contrastarli si sarebbe riversata su future perdite economiche del PIL mondiale. A ciò erano associate anche crescenti preoccupazioni in ordine all'esaurimento dei combustibili fossili e allo sfruttamento incessante delle risorse rinnovabili del pianeta.


Nel tempo, il concetto di Green Economy è andato incontro a una radicale evoluzione, in particolare con l'accrescersi del dibattito in materia.

La definizione di Green Economy

La Commissione Europea, nella com. 363 del 20 giugno 2011, l'ha definita "una economia che genera crescita, crea lavoro e sradica la povertà investendo e salvaguardando le risorse del capitale naturale da cui dipende la sopravvivenza del nostro pianeta".

Più di recente, l'UNEP (United Nations Environment Programme), ovvero il programma ONU per l'ambiente, ha parlato di "un'economia che produce benessere umano ed equità sociale, riducendo allo stesso tempo i rischi ambientali e le scarsità ecologiche. Nella sua espressione più semplice, un'economia verde può essere pensata come un'economia a basse emissioni di anidride carbonica, efficiente nell'utilizzo delle risorse e socialmente inclusiva".

Si tratta di un modello di sviluppo economico ecosostenibile, ovvero in grado di sostenere un basso impatto ambientale e, al tempo stesso, di ridurre la povertà, di produrre benefici e migliori soluzioni, minimizzando i rischi ambientali derivanti dall'inquinamento, riducendo lo spreco di risorse naturali (acqua, cibo e combustibili) attraverso appositi interventi, e aumentando, altresì, reddito e occupazione.

Le caratteristiche della Green Economy

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La "Green Economy", in quanto modello di sviluppo economico, prende in considerazione l'attività produttiva, ma oltre a valutarne i benefici derivanti dalla crescita, ne mette in luce l'impatto ambientale provocato dall'attività di trasformazione delle materie prime.

In particolare, il modello di economia verde a cui oggi si fa riferimento è quello volto a promuovere misure economiche, legislative, tecnologiche e di educazione che perseguono obiettivi quali la riduzione del consumo di energia e di risorse naturali, l'abbattimento delle emissioni di gas serra, la riduzione dell'inquinamento, la riduzione e il tendenziale azzeramento di ogni tipo di rifiuto e la promozione di modelli di produzione e consumo sostenibili, senza per questo produrre conseguenze negative sul benessere economico e sociale.

Nel tempo il dibattito si è spostato dall'ambito prettamente teorico a quello politico, muovendo l'interesse dei governi e del settore privato a impegnarsi verso la transizione a un paradigma economico ambientalmente responsabile, più equo e solidale verso tutti.

A livello di politica economica ciò si è tradotto in riforme e incentivi per la tutela delle risorse naturali, nel potenziamento delle infrastrutture per l'ambiente, nell'introduzione di nuovi meccanismi di mercato (new market-based mechanisms) per la diffusione delle eco-tecnologie, nella creazione di investimenti e nell'eliminazione di sussidi dannosi per l'ambiente.

Per il settore privato, invece, tale transizione equivale ad attuare riforme e incrementare gli investimenti per l'innovazione, al fine di sfruttare al meglio le opportunità derivanti da un'economia verde.

Gli strumenti della Green Economy

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Tra gli strumenti predisposti negli ultimi anni vi è stato, in primis, lo sviluppo e l'utilizzo di energie rinnovabili, alternative alle forme tradizionali, che favoriscono una cultura dello sviluppo sostenibile e diminuiscono l'inquinamento sia localmente che globalmente: tra queste rientrano, ad esempio quella solare, eolica, idroelettrica e geotermica.

Inoltre, il sistema economico "green" mira a investire in soluzioni ecosostenibili di vario genere che consentono di preservare le risorse naturali indispensabili in diversi settori economici, quali l'agricoltura, la pesca, il turismo e l'allevamento. Essenziale è stata ritenuta anche l'attività di riciclaggio di ogni tipo di scarto, sia domestico che industriale

Tuttavia, le attività produttive puramente "green" non si esauriscono in queste sopraelencate e ricomprendono, invece, tutte una serie diversificata di interventi che puntano alla riconversione sostenibile dei settori tradizionali: si pensi, a titolo esemplificativo, alle attività di ristrutturazione di edifici, uffici e industrie volte a favorire il risparmio energetico, oppure alle innovazioni produttive per ridurre le emissioni di CO2 e di altri agenti inquinanti, oppure alle innovazione tecnologica per ridurre i materiali di scarto e i rifiuti nei processi produttivi.

I benefici dell'economia verde

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Nel tempo, è maturata sempre maggior consapevolezza in relazione al nuovo paradigma economico eco-compatibile che, lungi dall'inibire la creazione di ricchezza e deprimere l'opportunità di occupazione, apre nuove e significative opportunità di investimento, crescita e occupazione per l'intero sistema produttivo.

La Green Economy si è dimostrata, negli ultimi tempi, una branca essenziale dell'economia, come dimostrano gli investimenti e il volume d'affari da questi generati che hanno aperto le porte anche a nuove opportunità occupazionali.

I vantaggi derivanti dalla sua attuazione, inoltre, si riscontrano anche nei Paesi in via di sviluppo, poiché un nuovo paradigma più "green" consente di ridurre la povertà e produrre benefici in molti settori produttivi, ad esempio migliorare il sistema di sfruttamento delle risorse naturali, la qualità dei servizi igienico-sanitari, l'accesso all'acqua e più in generale l'uso dei servizi legati alla biodiversità.

Tuttavia, affinché si realizzi una sempre maggior transizione verso un'economia verse, è necessaria un'azione coerente da parte di tutti gli attori di governo e dei soggetti operanti sul territorio (imprese, parti sociali, cittadini).

Ciò dovrà avvenire attraverso incentivi e iniziative che mirano al superamento di dubbi e perplessità (ad esempio sull'efficacia delle fonti energetiche rinnovabili), nonché a motivare imprese e aziende negli investimenti e nella produzione di beni e servizi "verdi" di cui gli utenti potranno usufruire e che potranno acquistare.

In una dimensione prettamente economica, è necessario si realizzi un sistema di prezzi che riconosca il valore dei servizi eco-sistemici offerti dalle risorse naturali, così contribuendo a costruire un modello di mercato adeguato, nel quale è possibile riconoscere le c.d. esternalità negative.

Il contributo delle Nazioni Unite

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In materia di Green Economy, ha assunto particolare rilievo il lavoro svolto dal Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP) che, negli anni, si è fatto promotore di numerose iniziative e ha pubblicato numerosi rapporti, chiedendo con forza l'attuazione di un nuovo Global Green New Deal (GGND).

Nel 2008 è stata lanciata un'iniziativa globale sul tema, la Green Economy Initiative (GEI), la quale si pone l'obiettivo di considerare gli investimenti messi in campo per la transizione a un'economia verde, valutandone i benefici sulla lotta ai cambiamenti climatici, le nuove tecnologie e l'energia. L'iniziativa mira anche a fornire analisi e supporto politico in materia di investimenti nel settore verde e per rendere "green" quei settori che attualmente provocano danni all'ambiente.

Il rapporto sull'economia verde globale

Nel 2011, inoltre, l'UNEP ha presentato un rapporto per un'economia verde globale (Towards a Green Economy - Pathways to Sustainable Development and Poverty Eradication) con la collaborazione di economisti e di esperti di tutto il mondo: il rapporto ha definito l'economia verde come un miglioramento del benessere umano e dell'equità sociale, in grado di garantire al tempo stesso una significativa riduzione dei rischi ambientali e della scarsità ecologica.


Secondo il Rapporto, puntare su un'economia verde consentirebbe di favorire lo sviluppo, anche nelle economie più arretrate, dove il 90% del PIL della fascia più debole di popolazione risulta legato alle risorse naturali, alle foreste e al patrimonio idrico.


Affinché sia realizzata una transizione dall'attuale modello economico a quello "green", il Rapporto ha suggerito di investire il 2% del PIL mondiale (circa 1.300 miliardi di dollari USA) in dieci settori chiave individuati dall'UNEP (agricoltura, acqua, foreste, pesca, energia, industria, rifiuti, edilizia, trasporti e turismo).


Secondo l'UNEP, lunghi dal soffocare crescita e prosperità, ciò consentirebbe di dare all'economia mondiale un rinnovato orientamento verso una crescita più sostenibile, generatrice di ricchezza e crescita economica a lungo termine senza sfruttare il capitale naturale e lasciando alle future generazioni un pianeta in salute, produttivo e capace di garantire a tutti una buona qualità di vita.


Foto: 123rf.com
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