Lo annuncia il viceministro dell'economia Laura Castelli, illustrando le previsioni del Governo in "cantiere" su pensioni e reddito di cittadinanza

di Redazione - Reddito di cittadinanza e pensione di cittadinanza, con minime a 780 euro. Sono queste le basi della futura manovra, come annunciato dal viceministro dell'economia, Laura Castelli, in un'intervista alla stampa. Le pensioni minime saranno portate a 780 euro a partire da gennaio, secondo l'esponente 5S, e il reddito di cittadinanza "è la base attorno alla quale ruota l'intera manovra". Partiremo il primo gennaio "con le pensioni di cittadinanza, portando le minime a 780 euro. Intanto ci occuperemo della riforma dei centri per l'impiego. Abbiamo calcolato che ci vogliono 3-4 mesi. Successivamente partirà il reddito di cittadinanza" conferma infatti.

La platea, assicura, sarà quella "prevista dal contratto (ndr di governo). Tutti coloro che sono al di sotto della soglia di povertà. Costerà 10 miliardi. Le risorse ci sono. Alcune sono quelle già esistenti nel bilancio dello Stato, altre saranno frutto delle razionalizzazioni delle misure di sostegno al reddito che oggi non funzionano. Infine ci sono le coperture che avevamo indicato nel programma". E per disincentivare il nero, ha dichiarato la Castelli, "creeremo un'identità digitale del reddito di cittadinanza

". Su questo punto si è già al lavoro "con il team di Diego Piacentini, commissario per l'Agenda digitale", con cui "stiamo mettendo insieme tutte le banche dati necessarie, Inps, centri per l'impiego, centri di formazione. Digitalizzeremo la domanda e l'offerta, facendo incontrare chi cerca e chi offre lavoro, ma avremo anche un borsellino elettronico per i pagamenti. Così - ha concluso il viceministro - si eviterà l'evasione, la corruzione, i furbetti".


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