Nel caso in cui la pensione percepita appare troppo bassa è possibile fare ricorso all'Inps per ottenerne il ricalcolo

di Annamaria Villafrate - Poveri pensionati italiani, non hanno proprio pace! Prima il blocco della perequazione della Legge Fornero, poi gli errori di calcolo dell'Inps che costringe a fare ricorso.

L'aspetto positivo però è che, se l'Inps ha sbagliato, la "nuova" pensione può regalare piccole soddisfazioni.

Pensione bassa? Sì al ricorso all'Inps

Una pensione troppo bassa rispetto ai conteggi effettuati può dipendere dal fatto che l'I.N.P.S:

  • abbia calcolato erroneamente i periodi contributivi;
  • non abbia incluso nel computo elementi favorevoli al pensionato (contributi aggiuntivi, redditi differenti.

Nel primo caso è possibile fare un ricorso online all'I.N.P.S, nel secondo invece si può fare domanda di ricostituzione della pensione.

Pensione bassa per errori di calcolo: chi può ricorrere

I soggetti che possono fare ricorso all'I.N.P.S per ottenere il riconoscimento dell'importo esatto della pensione, quando i loro diritti sono riconosciuti in misura minore a quella spettante per quanto riguarda pensioni, ricongiunzioni e totalizzazioni sono tutti i pensionati e i lavoratori iscritti:

  • all' A.G.O (Assicurazione Generale Obbligatoria);
  • alle gestioni speciali previste per i lavoratori autonomi;
  • alla Gestione Separata;
  • alle forme esclusive dell'A.G.O;
  • i dipendenti e pensionati pubblici in materia di trattamenti di fine servizio (T.F.S), di fine rapporto (T.F.R) e pensioni.

Costoro, tramite ricorso a un organo dell'I.N.P.S, hanno diritto a particolari tutele amministrative, al fine di ottenere le proprie spettanze.

Pensione bassa per errori di calcolo: il ricorso all'Inps

Il ricorso avverso i provvedimenti I.N.P.S deve essere rivolto all'organo centrale o periferico competente a decidere:

  • Comitato Amministratore del Fondo competente per territorio per le contestazioni relative ai contributi dei lavoratori iscritti Fondo pensioni lavoratori dipendenti;
  • Comitati della Gestione Dipendenti Pubblici quando la controversia coinvolge gli iscritti e i pensionati della pubblica amministrazione.

Il ricorso online

L'invio del ricorso amministrativo prevede un canale unico per i dipendenti pubblici e privati.

Il ricorso può essere inviato da coloro che sono in possesso del PIN dell'I.N.P.S, della Carta nazionale dei servizi o di identità unica digitale Spid.

La procedura prevede le seguenti fasi:

  • si accede al sito dell'INPS;
  • si seleziona la sezione Servizi per il cittadino
  • e da qui a quella dedicata ai "Ricorsi online".

Effettuato l'accesso, un form chiede la gestione di appartenenza per indirizzare il ricorso al comitato competente corretto.

Nella sezione Ricorsi online è possibile caricare tutti gli allegati necessari alla risoluzione del ricorso, come previsto dal DPR n. 1199 del 24 novembre 1971.

La documentazione prodotta dal ricorrente infatti è molto importante, perché permette di dettagliare il ricorso. Nel caso in cui la pensione corrisposta è troppo bassa è necessario allegare, ad esempio, gli estratti conto dell'I.N.P.S o dell' I.N.P.D.A.P e tutta la documentazione da cui emerge l'inesattezza dei conteggi.

I canali tradizionali

Chi non è esperto in ambito telematico può sempre chiedere aiuto ai patronati o agli intermediari dell'istituto, come i consulenti del lavoro.

Termini del ricorso Inps

Il ricorso all'organo competente deve essere inviato nel termine di:

  • 90 giorni decorrenti dalla data di ricevimento dell'atto amministrativo che si vuole impugnare. La data da prendere in considerazione per calcolare i 90 giorni è quella che compare nel timbro dell'ufficio postale sull'avviso di ricevimento, nel caso in cui la notifica sia stata eseguita a mezzo raccomandata;
  • 30 giorni decorrenti dalla data di notificazione del provvedimento, a eccezione dei provvedimenti per i quali questo termine decorre dalla data del primo pagamento della pensione per i soli Comitati della Gestione Dipendenti Pubblici;
  • dal 121° giorno successivo alla presentazione della domanda, in caso di silenzio rigetto.

Nel momento in cui viene inoltrato il ricorso online, la data di presentazione è quella che compare sulla ricevuta rilasciata al termine della procedura telematica.

Ricorso Inps: effetti

L'inoltro del ricorso:

- interrompe il termine di prescrizione del diritto che si intende far valere;

- sospende ipotetici provvedimenti che potrebbero cancellare il rapporto assicurativo;

- non sospende l'esecutorietà dell'atto amministrativo impugnato se ha ad oggetto

  • le prestazioni;
  • i contributi alle gestioni lavoratori autonomi;
  • la classificazione dei datori.

Nel caso in cui il ricorso venga rigettato o l'organo competente non risponda, si può ricorrere alla Corte dei Conti entro il termine di decadenza di tre anni.

Ricostituzione della pensione: in quali casi si può richiedere

La procedura di ricostituzione della pensione può essere chiesta qualora vi sia la necessità d'integrare la pensione, ossia quando:

  • al lavoratore vengono attribuiti tardivamente contributi pregressi;
  • dopo la liquidazione della pensione gli vengono riconosciuti contributi figurativi o da riscatto;
  • muta la condizione reddituale dell'interessato, se la prestazione liquidata dall'I.N.P.S è legata al reddito.

Ricostituzione della pensione: chi può chiederla e quando

La ricostituzione della pensione può essere attivata su domanda dell'interessato, o su iniziativa dell'I.N.P.S quando i contributi sono accreditati d'ufficio sul conto dell'assicurato. La domanda di ricostituzione non ha un termine di decadenza, ma bisogna tenere presente che i ratei arretrati sono soggetti alla prescrizione di 10 anni. La ricostituzione può dar luogo anche a una riliquidazione in negativo, ad esempio se vengono annullati dei contributi.

Ricostituzione: ricalcolo della pensione

La procedura di ricostituzione prevede il ricalcolo della pensione, alla luce della nuova situazione contributiva.

In base alla nuova liquidazione della pensione, la decorrenza può essere spostata:

  • a una data precedente (se si è in possesso di una contribuzione aggiuntiva che provochi una maturazione anteriore del diritto);
  • a una data posteriore, quando, ad esempio, vengono annullati i contributi precedentemente accreditati;
  • a un periodo successivo a quello della prestazione, come nel caso dei riscatti attivati dopo la liquidazione della pensione.

Ricalcolo della pensione: cosa può succedere?

Dopo il ricalcolo la pensione può accadere che essa risulti più alta o più bassa rispetto a quella percepita in precedenza:

  • Nel caso in cui il ricalcolo della pensione produca un aumento, al beneficiario verranno riconosciuti gli arretrati dalla data di efficacia della ricostituzione a quella del pagamento dell'importo maggiorato.
  • Qualora dal ricalcolo risulti un debito a carico del pensionato, la prestazione è ricalcolata nel suo importo corretto e le somme percepite indebitamente verranno recuperate a rate o in una volta, in base all'entità della somma. Le somme a debito non maturano interessi in favore dell'I.N.P.S, tranne i casi in cui la situazione debitoria del pensionato non sia frutto della sua condotta dolosa.

Link utili sul sito Inps

Ecco alcune utilità presenti sul sito dell'Inps:

- Ricorso amministrativo pensionistico

- Guida in 7 passi per pensionati

- D.P.R 24 novembre 1971, n. 1199


Foto: 123rf.com
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