Rush finale alla Camera sul disegno di legge che introduce nuove norme sul registro delle opposizioni e istituisce un prefisso unico nazionale per le chiamate dei call center

di Lucia Izzo - Rush finale alla Camera sul disegno di legge che reca "Nuove disposizioni in materia di iscrizione e funzionamento del registro delle opposizioni e istituzione di un prefisso unico nazionale per le chiamate telefoniche a scopo promozionale e di ricerche di mercato". A seguito dell'approvazione e con l'ok definitivo del Senato, il testo potrebbe divenire legge già entro il mese prossimo.


La proposta di legge mira ad ampliare il registro delle opposizioni, nel quale sarà possibile inserire tutte le proprie utenze fisse e/o mobili negando cosi l'utilizzo dei dati personali, e a introdurre un prefisso unico nazionale che consentirebbe all'utente di difendersi dal telemarketing selvaggio, venendo a sapere preventivamente che la chiamata in entrata proviene da un call center (per approfondimenti: Arriva il prefisso unico per riconoscere le chiamate dei call center).

Telemarketing: il "compromesso" degli emendamenti alla Camera

Queste novità non erano state salutate con favore e ottimismo da parte delle imprese e associazioni di categoria.

In particolare, Assocontact, che rappresenta le società che gestiscono i servizi di Contact Center, aveva sottolineato il pericolo di compromettere l'intero settore, mettendo a rischio oltre 20mila posti di lavoro; ancora, si era evidenziato che il prefisso unico non avrebbe risolto il problema del telemarketing assillante, stante la commistione tra le proposte moleste e quelle a scopo puramente commerciale.

Leggi anche: Chiamate indesiderate: arriva il prefisso unico per riconoscerle


La "fine delle attività di telemarketing", aveva sottolineato il presidente Paolo Sarzana, avrebbe costretto le aziende a investire su altri canali e forme di vendita.


Gli emendamenti approvati dalle Commissioni Attività produttive e Comunicazione della Camera sul disegno di legge sembrano aver recepito tali preoccupazioni, trovando un compromesso tra gli interessi di cittadini e imprese per evitare il contraccolpo occupazionale.

In particolare, sono intervenute tre modifiche (in sostanziale accordo tra tutti i gruppi) sul testo che presto potrebbe tornare al Senato, innanzi alla commissione Lavori pubblici, per l'approvazione entro fine anno tramite un iter più rapido senza passaggio dall'aula.

Registro delle opposizioni e revoca consensi

La prima proposta a trovare approvazione, riguarda il Registro delle Opposizioni, disciplinato all'art. 1 del disegno di legge: la norma precisa che l'iscrizione (anche per via telematica) sarà possibile, su richiesta degli interessati, anche contemporaneamente per tutte le utenze telefoniche, fisse e mobili, a loro intestate.

Così facendo ci si opporrà espressamente al trattamento delle proprie numerazioni telefoniche effettuato mediante operatore per l'invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta, ovvero per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale.

Il comma 5, in particolare, chiarisce che con l'iscrizione al registro si intendono revocati tutti i consensi precedentemente espressi, con qualsiasi forma o mezzo e a qualsiasi soggetto, autorizzativi del trattamento delle proprie numerazioni telefoniche (fisse o mobili) tramite operatore via telefono per i fini summenzionati.

Tuttavia, l'emendamento approvato introduce un'eccezione a tale regola: in sostanza, vengono fatti salvi dalla revoca automatica i consensi prestati nell'ambito di specifici rapporti contrattuali in essere ovvero cessati da non più di trenta giorni aventi a oggetto la fornitura di beni o servizi. Di questi, tuttavia, sarà comunque assicurata la facoltà di revoca con procedure semplificate.


Un vantaggio soprattutto per i fornitori di servizi (luce, gas, telefonia, ecc.) che potranno ricontattare i soli clienti che con loro hanno regolari contratti finché questi sono in vigore; dal momento della cessazione del rapporto (per scadenza o rescissione del contratto), decorrerà un periodo di 30 giorni per contattare l'ex cliente e sottoporgli una proposta volta alla continuazione/rinnovazione del rapporto; se questa non viene accettata, decorsi i 30 giorni, all'azienda non resterà che la cancellazione definitiva dei dati telefonici dell'utente dai suoi elenchi.

Telemarketing: arriva il doppio prefisso

Il testo, all'art. 2, aveva inizialmente previsto che per le chiamate provenienti dai call center dovesse essere stabilito un codice o prefisso unico: questo avrebbe identificato, in modo univoco, tutte le chiamate finalizzate al compimento di ricerche di mercato e attività di pubblicità, di vendita o di comunicazione commerciale.

Tramite l'emendamento approvato, invece, è introdotto non più uno, bensì due codici o prefissi specifici che identificheranno e distingueranno, da un lato, le attività telefoniche finalizzate ad attività statistiche e, dall'altro, quelle finalizzate al compimento di ricerche di mercato, pubblicità, vendita e comunicazioni commerciali.

Call center: prefisso e numero richiamabile

Agli operatori esercenti l'attività di call center, inoltre, un emendamento consente di poter presentare l'identità della linea a cui possono essere contattati: in sostanza l'utente si vedrà arrivare la telefonata con il prefisso e a seguire il numero del call center da poter ricontattare.

Si tratta di una possibilità chiesta a gran voce da sindacati e associazioni di categoria (Assocontact e Asstel) ovverosia quella di introdurre, al posto del prefisso che preceda il numero di call center, un numero che l'utente potrà scegliere di richiamare laddove voglia aderire alla proposta commerciale, oppure per esercitare il diritto di recesso entro i 14 giorni dalla telefonata.




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