Gli inasprimenti delle sanzioni in materia di giochi e scommesse chiesti dalla relazione presentata alla Commissione Antimafia

di Gabriella Lax - Un daspo contro i furbetti del gioco d'azzardo proprio come avviene negli stadi contro i tifosi violenti e un invito al legislatore a rafforzare le sanzioni amministrative. È questo l'appello contenuto nella "Relazione sulle infiltrazioni

mafiose e criminali nel gioco lecito e illecito" presentata lo scorso luglio dal senatore Pd Stefano Vaccari alla Commissione antimafia. Di fronte a un business che frutta quasi 90 miliardi annui, tra Bingo, Superenalotto e soprattutto slot machine, infatti, le sanzioni previste dall'attuale sistema non fanno né caldo né freddo. Secondo i dati, il fatturato del gioco d'azzardo in Italia nel 2015 il fatturato è stato di 88 miliardi e 249 milioni di euro. Per le statistiche, è la Lombardia la regione italiana dove si gioca di più, col primato di 14 miliardi di euro nel 2015; secondo il Lazio, con circa 7 miliardi. La Lombardia è anche la regione con il maggior numero di macchinette: ben 48 mila e 739; al secondo posto il Lazio con poco più di 44 mila e al terzo la Campania con 39 mila. 

In questo settore così "fruttuoso" esistono sacche di illegalità che hanno interesse a far sì che leggi e regolamenti non intacchino l'enorme giro d'affari. 

L'attuale sistema stabilisce in caso di violazione delle norme (ad esempio, il mancato rispetto degli orari di apertura e di accensione delle vlt e newslot o della lontananza da luoghi pubblici come chiese e scuole) una sanzione di carattere pecuniario se non di chiusura parziale e temporanea delle sale per qualche giorno. 

Poche ore di stop e 500 euro di multa sono misure che in realtà non costituiscono un vero deterrente per i trasgressori. 

Per questo, la relazione Vaccari chiede alla Commissione antimafia "specifiche e più stringenti ipotesi di sanzioni accessorie" che possono arrivare alla sospensione e alla decadenza dalle concessioni o dalle autorizzazioni, non soltanto in presenza di reati ma anche nei casi più gravi di violazione delle condizioni di esercizio del gioco lecito". Fino ad introdurre, come per gli hooligans negli stadi, un vero "daspo

" per chi è titolare di una sala vlt o un luogo in cui sono installate macchinette e infrange le regole impunemente. 

Un daspo, afferma la relazione, in tema di giochi e scommesse, stabilendo presupposti e modalità di esercizio dei poteri del questore per l'adozione di misure contingibili e urgenti di chiusura di uno o più punti di offerta di gioco o di esclusione della relativa rete di raccolta del gioco con vincita di denaro presenti in un determinato ambito territoriale, in caso di pericolo di diffusione del fenomeno del gioco minorile o della dipendenza da gioco patologico e al fine di fronteggiare il rischio di infiltrazione o condizionamento della criminalità organizzata". 

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