In Lombardia paga sino a 780 euro chi chiama il soccorso alpino senza aver bisogno di cure mediche. E le polemiche impazzano

di Valeria Zeppilli - La Lombardia da poco meno di un anno ha introdotto delle sanzioni da applicare agli escursionisti che decidono di avventurarsi su sentieri pericolosi e sconosciuti senza avere le conoscenze necessarie per farlo e si perdono, limitandone l'operatività a coloro che non sono feriti e devono quindi ricorrere a cure mediche.

L'idea è quella di limitare i costi che gli elicotteri dei soccorsi alpini richiedono ogni qualvolta si renda necessario un intervento, sensibilizzando in maniera forzata sulla materia.

Se quindi ci si avvale del soccorso alpino ma non si è feriti, si deve pagare.

Per alcuni si tratta di una bella novità, da condividere anche in altre regioni per educare i turisti delle montagne. Altri però, molti, gridano già all'assurdo: può un paese civile negare la gratuità dell'intervento dei mezzi di soccorso in montagna?

Fatto sta che con la bella stagione le prime sanzioni sono arrivate.

Il loro importo, in ogni caso, non è di certo idoneo a ripagare delle spese degli elicotteri, ma evidentemente orientato a incoraggiare gli escursionisti a non essere troppo sprovveduti.

La cifra, in particolare, è di massimo 420 euro, innalzabili a 546 se c'è imprudenza. Ma solo per i Lombardi.

Chi vive fuori regione, infatti, rischia di più: massimo 600 euro innalzabili sino 780 se oltre che "stranieri" si è anche imprudenti.

Il rovescio della medaglia, però, non è da sottovalutare. Al di là di questioni ideologiche, il rischio che qualcuno, dopo essersi perso, per non pagare aggravi la propria posizione e non si avvalga dei soccorsi provando a cavarsela da solo c'è ed è alto.

Valeria Zeppilli

Foto: 123rf.com
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