Le novità previste dal decreto attuativo della riforma Madia sui procedimenti disciplinari a carico dei dipendenti pubblici

di Lucia Izzo - I dipendenti pubblici che prima timbrano il cartellino e poi si allontanano dall'ufficio avranno diritto a un assegno alimentare dopo che sia scattata la sospensione da lavoro e dello stipendio che, secondo il decreto attuativo della riforma Madia sul procedimento disciplinare, deve intervenire entro 48 ore dai fatti.

Lo ha imposto la commissione Affari costituzionali del Senato nel parere sul decreto contro gli assenteisti che è stato inserito nel primo gruppo dei provvedimenti attuativi della delega.

Altro punto fondamentale richiesto dai senatori riguarda il meccanismo del calendario accelerato per le contestazioni che dovrebbe portato a una decisione finale entro 30 giorni, un tempo ritenuto necessario per assicurare il diritto costituzionale di difesa e per rendere esplicito il giorno di decorrenza del termine di trenta giorni, evitando che il taglio dei tempi finisca paradossalmente per creare una procedura incerta e a rischio contenziosi.


In sostanza, per la sospensione e la chiusura del procedimento disciplinare si prevede un calendario corto, con possibilità di estendere il rischio licenziamento anche ai dirigenti che non controllano adeguatamente e che non contestano l'illecito attivando tempestivamente sospensione e procedimento disciplinare; previsto anche un rimborso per il danno provocato dalla "rilevanza mediatica", con un aumento della sanzione economica rapportato al clamore della vicenda.

Oltre alla fissazione di un calendario con termine di contestazione e di preavviso, idoneo a garantire il diritto di difesa e ad evitare incertezze procedurali, si rammenta, inoltre l'accennato assegno alimentare, che dovrebbe avere natura assistenziale e non retributiva.

Le osservazioni a cui il Senato vincola il parere positivo, riguardano un tema assai delicato, sull'onda del caso Sanremo che ad ottobre ha portato a 35 arresti e a indagini che hanno coinvolto 271 dei 528 dipendenti comunali. Il provvedimento anti-assenteismo, su cui hanno lavorato anche Parlamento e Consiglio di Stato, giunge alla commissione Affari costituzionali di Montecitorio dopo il parere di Palazzo Madama.

Un iter che, nel suo sprint finale, richiede particolare attenzione proprio per bilanciare le diverse esigenze: la necessaria tutela al diritto di difesa dei dipendenti e il contrasto alle tattiche dilatorie che gli accusati potrebbero utilizzare per eludere i termini.

Necessarie dunque modalità e tempi certi riguardanti il preavviso e l'avvio del procedimento disciplinare a carico del dipendente.


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