Cosa occorre allegare per permettere al giudice di verificare la sussistenza di eventuali condizioni ostative all''azione
Domanda: "Che succede se non si deposita la dichiarazione di successione nel giudizio di divisione ereditaria?"

Risposta: "La dichiarazione di successione è di per sé un documento da presentare all'Agenzia dell'Entrate entro dodici mesi dall'apertura della successione stessa, volto a consentire la voltura catastale.

Si tratta quindi di un documento che è obbligatorio presentare solo nel caso in cui l'asse ereditario comprenda dei beni immobili, salvo limitate eccezioni.

Nel momento in cui si propone un giudizio di divisione ereditaria, i documenti che è indispensabile allegare, invece, sono i certificati storici catastali e la documentazione relativa alle iscrizioni e alle trascrizioni che hanno interessato nell'ultimo ventennio i beni che fanno parte dell'asse ereditario.

Se ciò non è possibile, è necessario quanto meno allegare la relazione notarile che attesti le risultanze delle visure catastali e dei registri immobiliari.

Solo in tal modo, infatti, il giudice può verificare la sussistenza di eventuali condizioni ostative all'azione divisoria.

Si pensi, ad esempio, al caso in cui esistano altri, diversi, litisconsorti necessari.

L'articolo 784 del codice di procedura civile, del resto, dispone che le domande di divisione ereditaria debbano proporsi in confronto di tutti gli eredi o e dei creditori opponenti se vi sono.

Ciò che è fondamentale fare, insomma, è dimostrare la certezza circa la proprietà dei beni, circa eventuali vincoli e pregiudizi, circa l'integrità del contraddittorio.

In assenza, la domanda è improponibile.

Di conseguenza, se dall'omesso deposito della dichiarazione di successione deriva l'incertezza sui predetti fatti, i presupposti della domanda saranno indeterminabili e non sarà possibile provvedere ad alcuna statuizione in merito.

Si badi bene, però: la dichiarazione di successione non è di per sé idonea a garantire tale prova.

Con la sentenza numero 2480 del 1° giugno 2011, ad esempio, la Corte d'Appello di Roma ha affermato che tale documento, di per sé, non è idoneo a provare la sussistenza delle qualità necessarie alla formulazione della domanda di divisione e l'integrità del contraddittorio, se non risulta corredato della documentazione sopra descritta.

Secondo un'opinione consolidata (espressa tra le tante dalla sentenza della Corte di cassazione numero 10796 del 11 maggio 2009), inoltre, la dichiarazione di successione di regola da sola non vale neanche a comprovare l'accettazione tacita dell'eredità".

Valeria Zeppilli

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