Approvata oggi in via definitiva la direttiva europea sulle Adr

di Marina Crisafi - È arrivato l'ok definitivo alla risoluzione stragiudiziale delle controversie per i consumatori, che d'ora in poi avranno uno strumento più semplice per pervenire ad una soluzione nelle liti con le imprese.

Il Consiglio dei Ministri, oltre ai due decreti attuativi della delega fiscale, sulla certezza del diritto e sulla fatturazione elettronica, ha approvato oggi in via definitiva (dopo il parere positivo delle commissioni parlamentari) il decreto legislativo attuativo della direttiva europea (n. 2013/11/UE) sulla risoluzione alternativa delle controversie dei consumatori con le imprese.

Il recepimento della direttiva comporta numerose modifiche al Codice del Consumo (d.lgs. n. 206/2005), con il duplice obiettivo di rispondere all'esigenza di fornire ai consumatori soluzioni più facili per risolvere le "liti" con le imprese e mantenere una disciplina unitaria senza alterare l'impostazione codicistica.

Nel comunicato stampa del Governo, viene chiarito che per Adr (Alternative Dispute Resolution) si intende qualsiasi organismo in grado di offrire, su base permanente, la risoluzione di una controversia, attraverso una procedura Adr, appunto, iscritto in apposito elenco creato presso ogni autorità competente.

Saranno le singole autorità a stabilire i procedimenti per l'iscrizione e a verificare il rispetto dei requisiti essenziali per fornire tale servizio ai consumatori (stabilità, efficienza, imparzialità e non onerosità).

Viene previsto anche l'obbligo per gli organismi di tenere un sito web per garantire alle parti facile accesso alle informazioni, ma al contempo deve essere consentito al consumatore di poter esporre reclamo anche con modalità non telematiche.

In ogni caso, infine, viene ribadito il diritto del consumatore di adire il giudice competente: diritto di cui non potrà essere privato a prescindere dall'esito della procedura.


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