Rischia la condanna penale la madre che si rifiuta di consegnare il figlio all'ex marito, nelle giornate di visita disposte dal giudice, in quanto ammalato. Lo sancisce la Corte di Cassazione che ha respinto il ricorso di Rosa M., una mamma 34enne separata dal marito, che si era rifiutata di consegnare la figlia minore Marica all'ex, nella giornata di Pasquetta, in quanto 'affetta da rinite con una prognosi di quattro giorni e consiglio di non esposizione all temperatura esterna)'. Secondo la Suprema Corte, la madre avrebbe dovuto consegnare la bambina all'ex dal momento che 'il genitore, in quanto tale, non avrebbe di certo fatto mancare alla figlioletta tutte le attenzioni e affettivita' idonee a tutelarne lo stato di salute'. Per dimostrare all'ex consorte Silvestro M. che la loro figlia non era in condizioni di potere uscire di casa (i fatti risalgono alla Pasqua del '97), Rosa aveva presentato una certificazione medica 'da cui risultava che la piccola era affetta di 'rinite' con prognosi di quattro giorni e consiglio di non esposizione alla temperatura esterna'. Una giustificazione pretestuosa a detta del padre della bimba che avrebbe dovuto passare l'intera giornata con lei. Da qui la denuncia.

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