La sentenza del 3-9 aprile 2014 emessa dal Tribunale di Grosseto è il primo spiraglio verso l'apertura ai matrimoni omosessuali in Italia. Il giudice ha infatti imposto al Comune la trascrizione ufficiale del matrimonio fra Giuseppe Chigiotti e Stefano Bucci, celebrato a New York due anni prima. 


La sentenza è giunta dopo il ricorso dei due novelli sposi, che avevano visto rigettata la loro richiesta di trascrizione del nuovo stato civile da parte dell'amministrazione locale, con la giustificazione che nel nostro paese non è consentita la registrazione di un matrimonio fra due persone dello stesso sesso. Secondo il giudice infatti nel codice civile nazionale non vige nessun divieto specifico per persone dello stesso sesso di unirsi in matrimonio.

Il giudice ha tenuto conto della sentenza n.4184/2012 della Corte di Cassazione che già allora, pur rigettando l'istanza di trascrizione dell'atto matrimoniale, affermò che quell'unione -pur non producendo effetti giuridici nell'ordinamento nazionale- non poteva considerarsi "inesistente", rimarcando il diritto alla vita familiare anche fra coppie omosessuali.

La sentenza di Grosseto ha avuto ampia eco, soprattutto per la novità che apporta a livello giuridico e per le nuove possibilità giuridiche che apre alle coppie omosessuali e ai matrimoni gay nel nostro paese. Dopo Grosseto, anche il comune di Latina ha emesso ordinanza di trascrizione nel registro delle unioni civili dei matrimoni omosessuali celebrati all'estero fra cittadini italiani e molti altri Comuni italiani stanno discutendo sulla possibilità di riconoscere sul piano giuridico le coppie gay.

Il passo verso l'uguaglianza e l'omogeneità di diritti con le coppie eterosessuali compiuto con questa storica sentenza impone ora un nuovo sviluppo legislativo, che supporti il diritto al matrimonio per le coppie omosessuali.

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