Nel mondo della cavalleria cristiana, ed oggi, soprattutto, in quella militante, la forma ha assunto anche sostanza, nel senso che risulta imprescindibile un’attività di conferimenti cavallereschi senza una ritualità severa e ben codificata.

Gli stessi austeri e sacrali principi sono stati, nella maggioranza dei casi, anche ribaltati, attraverso il protocollo e dunque il cerimoniale vero e proprio, nell’ambito dei rapporti interpersonali sia interni che esterni all’Ordine di appartenenza.

In particolar modo l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme ha elaborato, attraverso i secoli, una ritualità, relativa alle cerimonie di Veglia d’Armi e d’Investitura, notevole, che si è consolidata, nei suoi tratti formali più salienti, attorno al XVI secolo, giungendo così, quasi intatta, ai nostri giorni.

Credo che sia curioso e interessante sapere che un ordine cavalleresco, ha conservato ritualità cerimoniali per quasi nove secoli, passando indenne attraverso le maglie strette dell’oblio e dello scorrere dei tempi!

Contrariamente a questo, le norme comportamentali (intese anche come etichetta, ovvero bon ton) hanno trovato, invece, una propria codificazione solo recentemente attraverso il documento interno del 2006 emanato del Gran Magistero dell’Ordine (Norme di Comportamento per gli appartenenti all'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme approvato da S.E. Cardinale Gran Maestro dell'Ordine in Roma il 15 settembre 2006), in cui, oltre ad essere ripreso tutto il cerimoniale della Veglia D’Armi, con cui si prepara il novizio alla creazione come Cavaliere o Dama e quello relativo all’Investitura, sono anche dettate quelle norme di tratto e di protocollo, ormai entrati nel sentire comune della società civile.

Attraverso questo fondamentale strumento e delle norme statuarie previste nello Statuto del 1977, riformato nel 2006 dal Sommo Pontefice, l’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme riesce a regolare tutti i rapporti dei suoi membri e quegli avvenimenti connessi a tutte le attività formali proprie che a quelle a cui è chiamato ad intervenire.

La presente monografia, approntata per dare un senso storico e filologico all’evoluzione dell’istituto del cerimoniale dell’Ordine, oltre che presentare profili cognitivi utili agli ammittendi all’Ordine, permette, soprattutto per la quasi completezza dell’Appendice, di fornire anche un utile strumento ai Cavalieri e Dame dell’Ordine così da poter conformare i propri comportamenti in ragione dell’evento, interno all’Ordine o pubblico, a cui sono chiamati ad intervenire.

Oltre all’aspetto pratico la pubblicazione presenta elementi di ricerca filologica e storica di tutto rispetto, che potranno essere d’utilità, oltre al lettore comune, anche agli studiosi che sono attratti dal fenomeno cavalleresco e dalla connessa tradizione religiosa.

Dr. Carmelo Cataldi

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