Il reato di immigrazione clandestina non ha alcun effetto deflattivo ma ancora oggi non viene depenalizzato. Perchè?

Il 17.03.2016 nella sala Maffei della Camera di Commercio di Cremona ho assistito ad una tavola rotonda organizzata dalla Camera Penale di Cremona e Crema, dal titolo "Clandestinità: luci ed ombre di un reato contestato".

Già, perché non tutti sanno che l'art. 10-bis comma 1 dell'attuale Testo Unico sull'immigrazione prevede ancora che "1. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, lo straniero che fa ingresso ovvero si trattiene nel territorio dello Stato, in violazione delle disposizioni del presente testo unico nonchè di quelle di cui all'articolo 1 della legge 28 maggio 2007, n. 68, è punito con l'ammenda da 5.000 a 10.000 euro….".

Pertanto, il reato di clandestinità è tutt'oggi esistente e viene punito con una pena pecuniaria.

Sul tema sono intervenuti l'Avv. Marco Negrini di Monza e l'Avv. Ugo Carminati di Cremona, moderati dal giornalista Antonio Grassi.

Il dibattito è stato molto interessante ed una frase pronunciata dal legale di Monza mi ha colpito in particolare modo: "piangiamo i morti, ma incriminiamo i sopravvissuti!".

Niente di più rispondente alla realtà: il reato così come è strutturato ed, in particolare, la pena stabilita non ha alcun effetto deflattivo poiché gli stranieri continuano a giungere sulle nostre coste in quantità massiccia e sempre più elevata. Inoltre non porta alcun beneficio poiché la condanna non potrà mai essere eseguita in quanto spesso (se non sempre) i condannati non hanno alcun reddito e/o proprietà da aggredire, ingolfa l'apparato giudiziario e costituisce un costo per lo Stato che, come detto, non verrà in alcun modo recuperato.

Per tali motivazioni, molto probabilmente, i clandestini non vengono di fatto perseguiti, nonostante il principio costituzionale che sancisce l'obbligatorietà dell'azione penale e diversi esponenti del mondo politico hanno levato la voce chiedendone la depenalizzazione, ma per ora, nonostante la drammatica situazione che coinvolge non solo il nostro Paese ma l'Europa intera, nulla è stato deciso.

Ma per quale motivo questo reato non viene depenalizzato? La risposta è molto semplice: una decisione in tal senso risulterebbe impopolare e troverebbe contraria molta parte degli italiani che, in qualche modo, si sentirebbero meno sicuri e reagirebbero votando partiti contrari a tale scelta.

Il mondo politico non dovrebbe, però, seguire le tendenze e le errate convinzioni popolari, ma indicare la via, spiegando a tutti noi cittadini che il reato di clandestinità così come è strutturato è inutile, inumano e non rende il nostro bel Paese più sicuro.

Avv. Stab. (Abogado) Rossana Delbarba

(studio in Capriolo - Bs, Via Calepio n. 56 - email: dott.rossana.delbarba@outlook.it - cell. 3421222605)




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