Sicurezza sul lavoro (D.lgs. 81/08)

La sicurezza sul lavoro è l'insieme delle azioni interne ed esterne all'azienda, che sono finalizzate a garantire l'incolumità dei lavoratori e la salubrità dell'ambiente di lavoro, come previste e disciplinate dal Testo Unico 2008 (Scarica pdf D.lgs. n. 81/2008)

Cosa si intende per sicurezza sul lavoro

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La sicurezza sul lavoro è quella condizione in cui vengono adottate tutte quelle misure necessarie ad evitare che i lavoratori, durante lo svolgimento delle proprie mansioni, possano essere vittime di incidenti.

Per sicurezza del lavoro si intende quindi l'obiettivo che deve essere perseguito in un ambiente di lavoro per proteggere i propri dipendenti da infortuni o malattie professionali, creando un luogo e un insieme di condizioni che devono proteggere in ogni caso anche coloro che, occasionalmente, si trovano all'interno dello stesso.

Chi contribuisce alla corretta gestione della sicurezza su lavoro?

Come vedremo, analizzando il Tu sulla sicurezza sul lavoro, sono tanti i soggetti e le figure che contribuiscono alla gestione della sicurezza nell'ambiente di lavoro, dal datore ai lavoratori, dal preposto al medico competente. Tutte figure che, con ruoli e compiti diversi, rappresentano tasselli fondamentali affinché il luogo di lavoro risulti sicuro e salubre.  

Normativa della sicurezza sul lavoro

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La normativa di riferimento in materia di sicurezza sul posto di lavoro è il Dlgs n. 81 del 2008. 

Scopo di questa disciplina è quello di garantire ai lavoratori un ambiente lavorativo salubre e sicuro, definendo le misure preventive indispensabili e necessarie per ridurre al minimo i rischi connessi al lavoro.

La legge n. 81 del 2008

La legge n. 81 del 2008, che come abbiamo visto è in realtà un decreto legislativo, ha abrogato la precedente legge n. 626/1994, che attua l'articolo 1 della legge n. 123/2007 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Come anticipato è la normativa di riferimento in materia di sicurezza sul posto di lavoro e con la sua emanazione si è provveduto al riordino della materia, ma anche all'attuazione di principi e norme di diritto interno, comunitario e internazionale, prestando attenzione anche al lavoro delle donne e degli immigrati. 

Importanza della sicurezza sul lavoro

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Perché è importante la sicurezza sul lavoro? Prima di tutto perché è dovere del datore evitare che i suoi dipendenti a causa del lavoro contraggano malattie o incorrano in incidenti. In secondo luogo, se le condizioni di lavoro sono sicure, il datore eviterà di andare incontro a richieste risarcitorie conseguenti a malattie contratte e infortuni verificatisi nell'ambiente di lavoro. Infine perché, garantire un buon livello di sicurezza, restituisce un'immagine positiva dell'azienda. 

Come garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro

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La sicurezza sul lavoro si regge su determinati principi guida che emergono dal Testo Unico n. 81/2008:

  • la valutazione dei rischi per la salute e sicurezza;
  •  la programmazione della prevenzione;
  • l'eliminazione dei rischi o la riduzione degli stessi;
  • il rispetto dei principi dell'ergonomia nell'organizzare il lavoro e concepire gli spazi;
  • la riduzione del rischio alla fonte;
  • la sostituzione di tutto ciò che è pericoloso con ciò che non lo è o lo è meno;
  • la limitazione del numero dei lavoratori esposti a rischio;
  • la limitazione dell'utilizzo di agenti chimici, biologici e fisici;
  • la preferenza per le misure di prevenzione collettive rispetto a quelle individuali;
  • l'esecuzione di controlli sanitari sui lavoratori;
  • l'informazione e la formazione di lavoratori, dirigenti e responsabili della sicurezza;
  • la programmazione delle misure da adottare per migliorare i livelli di sicurezza anche attraverso l'adozione di codici di condotta e buone prassi;
  • l'adozione di segnali di avvertimento in caso di pericolo;
  • l'esecuzione della regolare manutenzione degli impianti e degli ambienti

Quando è obbligatoria la sicurezza in azienda

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La sicurezza in azienda, in base a quanto dispone l'art. 3 del decreto legislativo n. 81/2001, è obbligatoria ogniqualvolta è in essere un rapporto di lavoro, in quanto lo stesso “si applica a tutti i lavoratori e lavoratrici, subordinati e autonomi, nonché ai soggetti ad essi equiparati�? fatte salve le eccezioni relative a determinate categorie di lavoratori indicate dal decreto stesso. 

Chi deve garantire la sicurezza in azienda?

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Il soggetto che, ai sensi dell'art. 2087 c.c. è tenuto a tutelare le condizioni dei lavoratori è il datore di lavoro. In base a detta norma infatti “L'imprenditore è tenuto ad adottare nell'esercizio dell'impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro.�? 

Questa figura però, nel garantire condizioni di lavoro sicure per i dipendenti, è affiancata da altri soggetti, che si possono distinguere in figure operative e consultive. Vediamo quindi, prima di tutto qual è il ruolo del datore per quanto riguarda la sicurezza sul posto di lavoro e poi cosa fanno le figure che lo affiancano. 

Il datore di lavoro e i dirigenti

La normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro si applica anche per garantire l'incolumità dei dipendenti pubblici. Il testo quindi distingue tra datore di lavoro e dirigente.  

Nello specifico quindi il datore di lavoro è il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l'assetto dell'organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la sua attività, è responsabile dell'organizzazione o dell'unità produttiva perché esercita poteri decisionali e di spesa. 

Nelle pubbliche amministrazioni invece per datore di lavoro si intende il dirigente che gestisce o il funzionario che non ha qualifica dirigenziale, se è preposto ad un ufficio con autonomia gestionale, individuato dall'organo di vertice delle singole amministrazioni e dotato di autonomi poteri decisionali e di spesa. 

La delega delle funzioni

Il datore può, ai sensi dell'art. 16 del TU, delegare le sue funzioni, a condizione che la delega sia scritta, che il soggetto delegato abbia i requisiti di professionalità ed esperienza richiesti dalla legge, che la delega abbia ad oggetto i poteri di gestione, organizzazione e controllo e libertà di spesa e infine che la delega sia accettata in forma scritta.

La delega però non può essere conferita per la nomina del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi e per la valutazione di tutti i rischi con la conseguente elaborazione del documento di valutazione dei rischi

La redazione di questo documento è estremamente rilevante perché è la prima cosa che deve fare il datore per mettersi in regola con la sicurezza sul lavoro. 

Il preposto

Il preposto è invece un soggetto competente che, nei limiti dei poteri che gli vengono conferiti “sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l'attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa.�?

Costui deve verificare anche che i lavoratori ricevano le istruzioni adeguate in relazione ai rischi a cui sono esposti; deve dare le istruzioni necessarie ai lavoratori, in caso di pericolo, affinché abbandonino il posto di lavoro; deve astenersi dall'invitare i lavoratori a riprendere il posto di lavoro se la situazione di pericolo persiste, deve segnalare immediatamente al datore o al dirigente l'assenza o le deficienze relative a mezzi, attrezzature da lavoro e dispositivi di protezione e frequentare corsi di formazione appositi. 

Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

Viene eletto o designato dai lavoratori per rappresentarli nella materia della salute e della sicurezza durante il lavoro. 

Vai alla guida Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

I lavoratori

Coloro che, indipendentemente dal tipo di contratto (compresi soci lavoratori di cooperativa o di società; tirocinanti; studenti impegnati nell'alternanza scuola-lavoro; partecipanti ai corsi di formazione professionale; volontari; lavoratori a progetto; lavoratori a chiamata e apprendisti), svolgono un'attività lavorativa nell'ambito dell'organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, percependo o non percependo retribuzione, anche solo per imparare un un mestiere, un'arte o una professione, fatta eccezione per gli addetti ai servizi domestici e i familiari. 

Su di loro grava il dovere di collaborare con il datore in materia di sicurezza, rispettando le istruzioni e le direttive che gli vengono impartire in materia di sicurezza, utilizzando i dispositivi di protezione in modo appropriato, segnalando al datore, al dirigente e al preposto eventuali deficienze di mezzi e dispositivi, utilizzando in modo appropriato strumenti e sostanze necessarie alle loro mansioni, non eseguendo attività o manovre che non sono di loro competenza, prendendo parte ai programmi di formazione e addestramento e sottoponendosi ai controlli sanitari richiesti. In generale poi il lavoratore deve prendersi cura del suo stato di salute e deve prestare attenzione anche alla sicurezza dei colleghi. 

Appalto e subappalto

I lavoratori che operano in appalto e subappalto e i lavoratori autonomi che operano in un luogo di lavoro altrui, devono essere riconoscibili, per questo devono indossare una tessera che riporta nome, cognome foto e indicazione del datore di lavoro.

Il medico competente

Si tratta di un medico, che possiede i titoli formativi e professionali richiesti dal Testo Unico, che collabora con il datore di lavoro ai fini della valutazione dei rischi e che viene nominato dallo stesso per effettuare la sorveglianza sanitaria e per tutti gli altri compiti di cui al presente decreto.

Costui ai sensi dell'art. 25 del TU è tenuto al rispetto dei seguenti obblighi:

  • comunicare al Ministero del lavoro, con autocertificazione, il possesso dei titoli e requisiti richiesti dal TU;
  • collaborare con il datore di lavoro e con il servizio di prevenzione e protezione alla valutazione dei rischi;
  • programmare ed effettuare la sorveglianza sanitaria attraverso protocolli sanitari definiti in funzione dei rischi specifici e tenendo in considerazione gli indirizzi scientifici più avanzati;
  • istituire, aggiornare e custodire, sotto la propria responsabilità, una cartella sanitaria e di rischio per ogni lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria;
  • consegnare al datore, cessato l'incarico, la documentazione sanitaria in suo possesso;
  • consegnare al lavoratore, cessato il rapporto di lavoro, copia della cartella sanitaria e di rischio;
  • informare i lavoratori sul significato della sorveglianza sanitaria a cui sono sottoposti;
  • comunicare per iscritto ai soggetti che si occupano della sicurezza i risultati anonimi collettivi della sorveglianza sanitaria effettuata e fornire indicazioni sul significato di questi risultati per attuare le misure per la tutela della salute e dell'integrità psico-fisica dei lavoratori;
  • visitare gli ambienti di lavoro almeno una volta all'anno o a cadenza diversa, comunicando tale necessità al datore affinché provveda alla relativa annotazione sul documento di valutazione del rischio;
  • partecipare alla programmazione del controllo dell'esposizione dei lavoratori e comunicare i risultati immediatamente per la valutazione del rischio e la sorveglianza sanitaria. 

Vai alla guida Il medico del lavoro

Servizio di prevenzione e protezione

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Il servizio di prevenzione e protezione dai rischi è composto dall'insieme delle persone, dei sistemi e dei mezzi esterni o interni all'azienda finalizzati all'attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori.

Come precisa la legge, se il datore di lavoro ricorre a persone o servizi esterni non e' per questo esonerato dalla propria responsabilità in materia, anche se in alcune ipotesi, specificate dal TU, il ricorso a servizi esterni è obbligatorio per legge.

I soggetti che compongono questo servizio devono essere in possesso di particolari requisiti professionali e di istruzione e devono frequentare specifici corsi di formazione, organizzati dalle regioni, dalle province autonome di Trento e di Bolzano, dalle università, dall'ISPESL, dall'INAIL, ecc. 

Tra i compiti del Sistema di prevenzione e protezione ci sono: l'individuazione dei fattori di rischio, la valutazione dei rischi, l'individuazione delle misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro; l'elaborazione delle misure preventive e protettive e delle procedure di sicurezza; la proposizione di programmi di informazione e formazione e l'attività di informazione nei confronti dei lavoratori. 

Salvi casi particolari, il datore di lavoro può svolgere direttamente anche i compiti servizio di prevenzione e protezione dai rischi, di primo  soccorso, di prevenzione incendi e di evacuazione.

Per poter fare questo però deve frequentare dei corsi di formazione della durata minima di 16 ore e massima di 48 ore, adeguati alla natura dei rischi del luogo di lavoro e delle attività lavorative. 

Addetto antincendi e addetto primo soccorso

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Gli addetti alla prevenzione degli antincendi, alla lotta antincendio, all'evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, alle operazioni di salvataggio, al primo soccorso e, alla gestione dell'emergenza sono lavoratori che vengono designati allo svolgimento dei compiti suddetti dal datore di lavoro.

In relazione al primo soccorso il TU dispone però che spetta al datore prendere i provvedimenti necessari in materia di primo soccorso e assistenza medica di emergenza. 

RSPP il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione

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Si tratta di una figura che può essere anche esterna e che spetta al datore di lavoro nominare, senza possibilità di delega. 

Il RSPP che vuole assumere l’incarico per conto terzi deve frequentare un corso di formazione obbligatorio della durata di oltre 100 ore, se poi vuole operare in tutti i settori Ateco deve specializzarsi con ulteriori corsi. 

Vai alla guida Il responsabile dei servizi di prevenzione e protezione - Rspp

Il consulente della sicurezza sul lavoro cosa fa?

I compiti del RSPP sono quelli di provvedere alla formazione del personale, alla valutazione dei rischi, al miglioramento delle misure di prevenzione e protezione all’interno dell’azienda, alla gestione della sicurezza, e alla nomina, se necessario del medico competente, con cui stabilisce un piano di sorveglianza sanitaria. 

Corsi di sicurezza sul lavoro

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Il testo unico in materia di sicurezza sul lavoro, prevede in diversi articoli e in riferimento alle diverse figure che si occupano di sicurezza e prevenzione sul posto di lavoro, l'obbligo di frequentare corsi di formazione specifici per l'acquisizione e l'aggiornamento delle competenze in materia. Di recente è stato introdotto inoltre uno specifico obbligo formativo in materia di sicurezza per il datore di lavoro e il preposto.

Data aggiornamento 28 febbraio 2022

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(DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, n. 81)