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La carta di credito revolving

Cos'è la carta di credito revolving, come funziona e quali costi ha, le differenze con la carta di credito tradizionale

Carta di credito revolving: cos'è

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Le carte di credito revolving, emesse da banche o istituti finanziari, sono carte di credito che consentono il pagamento dilazionato delle spese effettuate, ciò significa che il titolare della carta ha la possibilità di pagare a rate il saldo dell'estratto conto mensile.

Come funziona la carta di credito revolving

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Tipicamente, l'estratto conto mensile di una carta revolving elenca: le spese e/o i prelievi effettuati con la carta, la rata mensile e le spese di gestione addebitate, il credito usato ed il fido nuovamente disponibile.

Solitamente, una carta di credito revolving ha un prestito incorporato, ciò significa che permette al titolare di effettuare acquisti, o prelievi, anche in assenza di disponibilità di liquidità su conto corrente.

L'ammontare delle rate, in molti casi, può essere stabilito dal cliente stesso a partire da una soglia minima di rimborso generalmente compresa tra il 5-10% del fido prestabilito. Man mano che il titolare della carta rimborsa all'istituto emittente le rate da pagare, il suo fido si rigenera in modo da consentirgli di effettuare nuovi acquisti.

Alla base del meccanismo di ogni carta revolving c'è un limite massimo di debito accumulabile (generalmente compreso tra i 2.000,00 ed i 4.000,00 Euro) ed una soglia minima di risarcimento mensile (compresa tra il 5 ed il 10% del fido prestabilito).

I costi della carta revolving

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Quando si decide di attivare una carta revolving è importante prestare molta attenzione al tasso di interesse applicato. Infatti, il vantaggio della dilazione del pagamento degli acquisti effettuati dal titolare della carta prevede un costo aggiuntivo, che si traduce nella corresponsione di un tasso di interesse elevato sul prestito. Secondo le recenti stime divulgate dalla Banca d'Italia, il tasso medio applicato sul pagamento delle rate di una carta revolving è circa del 17% !

Tan e Taeg

Gli elementi da considerare prima di attivare una carta revolving, per essere più consapevoli dei costi che si dovranno sostenere, sono:

  • il TAN (Tasso Annuo Nominale): è l'indice di riferimento più semplice, in quanto rappresenta l'interesse da corrispondere annualmente all'istituto mutuante. Ma gli interessi non si pagano una volta all'anno, bensì diluiti ad ogni rata. Per questo è più realistico il TAEG, che considera il pagamento rateale e non prevede, di conseguenza, nessun rimborso degli interessi maturati da parte del debitore durante l'anno;
  • il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale): è l'indice che illustra nel modo più realistico possibile il costo globale di un prestito. E' un indicatore, che non viene usato per il calcolo delle rate ma come strumento di comparazione, poiché offre una visione chiara e completa sul costo di ogni proposta di carta di credito revolving;
  • le spese di gestione, come: la quota associativa annuale, il costo di invio dell'estratto conto mensile (che varia tra 1,00 e 3,00 Euro), le commissioni sul costo del rifornimento di carburante, ecc.

Carta di credito revolving: consigli per l'uso

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Per non correre il rischio di sovraccaricarsi di spese, è bene usare la carta di credito revolving in modo intelligente: la carta revolving è particolarmente indicata per l'acquisto di beni durevoli mediamente costosi (come: elettrodomestici, casalinghi, oggetti d'arredamento, articoli per il giardino, ecc.), poiché è possibile estinguere il loro pagamento in poche rate accumulando una quota di interessi accettabile.

E', invece, sconsigliato utilizzare una carta di credito revolving per il pagamento delle spese quotidiane, in quanto meno prevedibili ed amministrabili, poiché è possibile andare in contro a costi molto elevati dovuto al continuo pagamento di interessi applicato alle spese effettuate mese per mese.

E' facilmente intuibile il motivo per cui le banche e le finanziarie continuino a promuovere le carte revolving: rispetto alle carte di credito classiche, le carte di credito revolving sono molto più redditizie per gli istituti emittenti, grazie agli elevati interessi applicati sulle rate di rimborso che entrano nelle loro casse.

Carte di credito tradizionali e revolving: differenze

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In conclusione, la principale differenza tra carta di credito tradizionale e carta di credito revolving consiste nel fatto che invece di avere un addebito posticipato in un'unica soluzione della somma da rimborsare all'istituto emittente, si ha la possibilità di risarcire a rate mensili l'ammontare della spesa effettuata.

Gli svantaggi di possedere una carta revolving sono quelli di dover sostenere dei costi elevati dovuti:

  • al pagamento di un tasso di interesse sulle rate;
  • al pagamento di spese di gestione elevate;
  • alla maturazione di interessi passivi in caso di mancato rimborso del debito.