La denuncia dell'Associazione Coscioni: «Quattro giorni fa avevamo chiesto lo stop immediato agli open day di vaccino AZ, aperti e perfino dedicati ai giovani»

L'invito a sospendere Astrazeneca e J&J per i giovani

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La morte della giovane Camilla e il blocco delle somministrazioni di Astrazeneca agli under 60 al centro delle polemiche. Ed è l'Associazione "Luca Coscioni" a denunciare che sono trascorsi 4 giorni dalla pubblicazione della lettera «in cui si sollecitava lo stop immediato agli open day di vaccino AZ, aperti e perfino dedicati ai giovani a partire dai 18 anni. L'appello, ripreso da numerose testate, è riuscito ad aprire un dibattito istituzionale che ha portato a decisioni chiare quanto necessarie» (vedi anche Cappato: pubblicare i dati disaggregati per fermare la pandemia). La lettera conteneva l'invito al Governo e al Commissario per la pandemia a sospendere il vaccino Astrazeneca e J&J per i giovani. Tra gli altri firmatari scienziati ed accademici dell'associazione Luca Coscioni, come il suo co-presidente Michele De Luca, Professore ordinario nel Dipartimento di Scienze della Vita e Direttore del Centro di Medicina Rigenerativa "Stefano Ferrari" dell'Università di Modena e Reggio Emilia; Valeria Poli, Presidente Società Italiana di Biofisica e Biologia Molecolare; Gilberto Corbellini, Professore ordinario di storia della medicina e docente di bioetica presso La Sapienza l'Università di Roma; Anna Rubartelli, Docente di Biologia Cellulare e Molecolare; Gennaro Ciliberto, Presidente della FISV (Federazione Italiana Scienze della Vita); e le immunologhe Anna Mondino e Giulia Casorati.

Trasparenza sui dati della pandemia

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Nell'accogliere «con soddisfazione e sollievo la notizia che su indicazione del Comitato Tecnico Scientifico il Ministro Speranza ha dichiarato che verrà data una indicazione perentoria a non effettuare il vaccino AstraZeneca nella fascia d'età al di sotto dei 60 anni, e ad effettuare le seconde dosi con vaccini a mRNA. Speriamo che la campagna vaccinale tra i giovani e i giovanissimi prenderà nuovo impulso utilizzando questi vaccini e che presto molti dei nostri giovani possano così riprendere la loro vita con la spensieratezza necessaria». Devono dunque essere resi disponibili «i dati sui vaccini a vettore adenovirale somministrati suddivisi per fasce di età e sesso, e sul numero ed esito dei casi di trombosi trombocitopenica indotta da vaccino registrati finora. Tuttora gli scienziati italiani sono costretti a basarsi sui dati che provengono dalla Gran Bretagna - quando invece sarebbe il caso di avere un quadro preciso della situazione nelle diverse Regioni italiane

La piattaforma CovidLeaks

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L'Associazione non si ferma e chiede attraverso interrogazioni parlamentari, proposte concrete sviluppate insieme a scienziati e ex presidenti ISTAT «la trasparenza dei dati della pandemia, compreso quelli sui vaccini. - aggiunge Marco Cappato, attivista politico che sul tema del Diritto alla Salute e alla Scienza agisce insieme all'Associazione Luca Coscioni, di cui è Tesoriere. Quanti sono i contagiati in seguito, ad esempio alle due dosi di vaccino ricevute? E' evidente che per avere dati disaggregati e in formato aperto su scala nazionale e consentire agli scienziati di effettuare sistematicamente ricerche indipendenti servirebbero i dati aggiornati in tempo reale e certificati dalle Agenzie di Tutela della Salute, dalle Regioni, dall'Istituto Superiore di Sanità e dal Governo. Nel frattempo abbiamo creato la piattaforma CovidLeaks».


Foto: 123rf.com
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