Dopo 50 anni riconosciuto il valore terapeutico della pianta: la produzione di cannabis per motivi legati alla salute potrebbe aiutare a combattere Morbo di Parkinson e dolori legati a cancro e sclero

La cannabis è non più nella lista delle sostanze nocive

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La cannabis è stata riconosciuta per le sue proprietà terapeutiche. Lo ha chiarito la Commission on Narcotic Drugs (Cnd) delle Nazioni Unite, composta da 53 Stati membri, che nei giorni scorsi hanno votato la rimozione della pianta medica dalla categoria delle droghe più pericolose del mondo. Dopo questa decisione La cannabis viene quindi tolta dalla tabella IV, quella delle sostanze ritenute più pericolose in virtù dei suoi impieghi terapeutici.

Onu, sulla cannabis ecco come hanno votato gli Stati

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Questa riclassificazione implica il riconoscimento ufficiale da parte dell'Onu delle proprietà mediche della cannabis e avviene dopo aver preso in considerazione una serie di raccomandazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) diffuse nel 2019. Da qui la Cnd si è concentrata su quella di riclassificare la cannabis nelle quattro tabelle che dal 1961 suddividono le piante e le loro sostanze in base alla pericolosità, decidendo di rimuovere la sostanza dalla Tabella IV, la più pericolosa, la stessa di quegli oppioidi più dannosi e altamente dipendenti, come nel caso dell'eroina. In particolare, gran parte dei paesi asiatici e africani, invece, si sono opposti. Dei 53 Stati membri, 27, tra cui l'Italia e gli Stati Uniti, hanno votato a favore della riclassificazione della cannabis, 25 si sono dimostrati contrari, come Ungheria, Cina, Egitto, Nigeria, Pakistan e Russia e uno solo Stato si è astenuto (l'Ucraina).

L'uscita dalla tabella porterà progressi per la ricerca scientifica sulla cannabis, che potrebbe dare un valido aiuto nella cura del morbo di Parkinson, della sclerosi, dell'epilessia, del dolore cronico e del cancro.

Associazione cosciotti, riconosciuto il valore terapeutico

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A gioire della decisone l'Associazione "Luca Coscioni" che dell'accesso ai cannabinoidi medici ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia. «La decisione toglie gli ostacoli del controllo internazionale, imposti dal 1961 dalla Convenzione unica sulle sostanze narcotiche, alla produzione della cannabis per fini medico-scientifici - afferma Marco Perduca, che per l'Associazione Luca Coscioni coordina la campagna Legalizziamo! - Il voto è importante anche perché le raccomandazioni dell'OMS erano state elaborate sulla base della letteratura scientifica prodotta negli anni, in condizioni molto difficili. Finalmente la scienza diventa un elemento fondamentale per aggiornare decisioni di portata globale, come quelle delle Convenzioni ONU sulle droghe, non solo ai mutati scenari sociali e culturali ma anche alla luce del progresso scientifico».


Foto: 123rf.com
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