di Gabriella Lax - In tutti gli stati membri dell'Unione serviranno dei test di proporzionalità prima dell'adozione di una nuova regolamentazione delle professioni. A stabilirlo è la nuova direttiva Ue 2018/958 del Parlamento europeo e del Consiglio, datata 28 giugno 2018, pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea del 9 luglio 2018.
Ue, test di proporzionalità prima di agire su professioni
La finalità della normativa è garantire il corretto funzionamento del mercato interno, per questo la direttiva fornisce legislativamente un quadro comune per lo svolgimento di valutazioni della proporzionalità prima dell'introduzione di nuove disposizioni legislative, regolamentari o amministrative che possano limitare l'accesso alle professioni regolamentate o il loro esercizio, o prima della modifica di quelle esistenti. La ratio della norma è garantire altresì una maggiore tutela per i consumatori.
Tuttavia, la nuova direttiva, in caso di mancata armonizzazione, non compromette la competenza e il margine di discrezionalità degli Stati membri nel decidere se e come regolamentare una professione entro i limiti dei principi di non discriminazione e proporzionalità.
Gli Stati membri dovranno attivarsi «affinché le disposizioni legislative, regolamentari o amministrative che limitano l'accesso alle professioni regolamentate, o il loro esercizio, che essi introducono, e le modifiche che essi apportano alle disposizioni esistenti, siano idonee a garantire il conseguimento dello scopo perseguito e non vadano oltre quanto necessario per il raggiungimento di tale scopo». Ogni stato membro avrà tempo fino al 30 luglio 2020 per recepire la nuova normativa.