Secondo la Società di psicologia giuridica (Spg) l'alta conflittualità è causa determinante di uno stress cronico sui figli tale da produrre, anche a distanza di anni, gravi danni al loro sviluppo

di Gabriella Lax - Le Linee guida in tema di affidamento dei figli adottate dal Tribunale di Brindisi sono state uno degli argomenti principali trattati nel corso del convegno "Diritto e Psicologia: le nuove acquisizioni tecnico scientifiche della psicologia giuridica in campo penale e civile", che si è svolto all'Università di Padova l'11 e 12 maggio.

In sede congressuale, in tema di separazioni ad alta conflittualità, la Società di Psicologia Giuridica (SPG) che raccoglie oltre 400 psicologi, neuropsichiatri infantili, psichiatri ed avvocati interessati alle applicazioni forensi delle scienze del comportamento, 
al suo interno annovera studiosi ed esperti di elevato profilo scientifico con una ampia produzione scientifica nella disciplina.

La Spg ha manifestato preoccupazione per l'aumento dei casi, sovente causa e conseguenza al tempo stesso del regime di frequentazione dei figli. In molti casi i bambini perdono contatti con un genitore, mettendo a rischio la salute pubblica. In particolare, l'alta conflittualità è stata ritenuta causa determinante di uno stress cronico sui figli tale da produrre, anche a distanza di anni, gravi danni al loro sviluppo fisico e psichico.

Diritto e psicologia, i danni dello stress cronico sui figli

Nel nostro Paese dell'affidamento condiviso resta, in tanti casi, solo l'appellativo. Si tratterebbe di mettere in pratica una genitorialità «cooperativa e collaborativa, con una paritaria condivisione dei ruoli e delle responsabilità nel primario interesse dei figli minori». La legge stabilisce che, anche dopo la separazione, "il figlio minore [abbia] il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei genitori, di ricevere cura, educazione e istruzione e assistenza morale da entrambi e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale". Non succede quasi mai. Specchio ne sono le decisioni dei Giudici che stabiliscono tempi per i genitori valutati in misura molto sbilanciata.

La società ricorda la risoluzione 2079 del 2 ottobre 2015, con la quale il Consiglio d'Europa chiede agli Stati membri di promuovere affidamenti con tempi di permanenza equipollenti (compresi comunque nel range 35%-65%) tra i due genitori. E decisioni simili sono state prese in altri stati membri.

Per questi motivi, la Società di Psicologia Giuridica immagina che anche in Italia si arrivi ad una regolamentazione sulle modalità di affidamento, «ispirata al principio secondo cui ciascun genitore possa partecipare alla quotidianità dei figli. Auspica altresì che venga superata nelle prassi giudiziarie l'obsoleta distinzione tra genitore accudente e

genitore ludico, per dare ai figli pari opportunità di stare assieme con l'uno e l'altro genitore, in ragione delle loro esigenze, all'interno di un modello di frequentazione mediamente paritetico».


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