Il Garante per la protezione dei dati personali (Newsletter del 2 febbraio 2006) ha reso noto di aver avviato accertamenti su alcune aziende sanitarie al fine di controllare l'effettiva protezione dei dati personali dei sanitari, della modulistica software e modalità organizzative delle strutture stesse. L'Autorità era intervenuta a seguito di diverse segnalazioni ove si denunciavano gravi violazioni della normativa e lesioni della privacy dei malati. In particolare si trattava di pazienti per lo più anziani, costretti per prenotare una visita ad accalcarsi presso l' unico sportello di una Asl e a comunicare ad alta voce nome, cognome, patologia, visita richiesta all'impiegato che, al di là di uno spesso vetro, prendeva la prenotazione. Le ricette venivano poi passate di mano in mano lungo la coda e rimanevano depositate all'esterno dello sportello finché non venivano ritirate dall'impiegato. Sollecitata dall'intervento dell'Autorità, la Asl in questione ha deciso di rivedere il servizio delle prenotazioni sanitarie rendendolo più rispettoso della riservatezza e della dignità delle persone Il progetto messo a punto dalla Azienda sanitaria prevede, tra l'altro, l'installazione di un sistema informatizzato per la gestione delle prenotazioni, possibili anche on line, box con barriere per colloqui sanitari riservati, distanze di cortesia, percorsi differenziati.

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