In bagno a scuola solo ad orari prestabiliti. E' quanto sta avvenendo in alcune realtà scolastiche italiane e scoppia la polemica

di Gabriella Lax - In bagno a scuola solo ad orari prestabiliti, è possibile? Dopo Napoli è toccato a Genova, dove il dirigente scolastico dell'alberghiero Marco Polo ha disposto il "contingentamento" dell'uso della toilette a ristretti intervalli di tempo nel corso della giornata considerato «l'uso inadeguato e a volte vandalico dei servizi igienici e le necessità organizzative per il personale della scuola».

Dopo Napoli, pipì ad orari stabiliti in una scuola di Genova

L'accesso ai servizi igienici è consentito tra le 7.55 e le 8.05, tra le 10.55 e le 11.05, tra le 12.55 e le 13.05.

Quello di Genova è il secondo caso. Qualche settimana fa, il consiglio d'istituto della scuola professionale per i servizi enogastronomici "Rossini" di Napoli, aveva stabilito di alternare la chiusura e l'apertura dei bagni degli studenti nel corso delle ore di lezione. Gli studenti potranno andare in bagno dalle 9.30 alle 10, poi dalle 10.30 alle 11 e così via.

La protesta: «Decisione inammissibile e illegale»

E' il Blocco studentesco a denunciare la vicenda sulla pagina Facebook commentando: «Una decisione di questo tipo è inammissibile e illegale, dato che in caso di stringente necessità nessuno, professore o collaboratore scolastico che sia, può impedire a uno studente di recarsi semplicemente al bagno». Si tratta infatti di una scuola frequentata da un migliaio di studenti, con invece un numero di bagni a disposizione limitato dunque «pensare di limitare l'uso dei pochi servizi a una mezz'ora su cinque, sei, sette ore di lezione è sia poco intelligente che ingiusto. Non è accettabile che sul luogo di studio o di lavoro vigano divieti così ferrei nell'uso dei servizi igienici».

Il Blocco studentesco conclude manifestando la vicinanza agli studenti che sottolinea il commento «convivono con questa regola già da tempo, perciò hanno già sperimentato i disagi che ne derivano, e già hanno espresso la loro contrarietà Con questa ufficializzazione è evidente la volontà del preside di ignorare del tutto la voce della scuola».


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